Teodosio I rende illegale il Paganesimo in tutto l'impero romano e fa chiudere definitivamente gli ultimi templi rimasti in attività; la pena di morte diviene esplicitamente la condanna riservata a coloro che rifiutavano la conversione al Cristianesimo.
In Grecia inizia la 293ª olimpiade, l'ultima dell'antichità, in quanto l'imperatore Teodosio, considerandola una manifestazione di religiosità pagana, ne proibisce l'ulteriore organizzazione.
L'usurpatore romanoFlavio Eugenio giunge a Roma, dove mette in atto, pur essendo cristiano, una politica di tolleranza verso i pagani che, sotto la guida di Virio Nicomaco Flaviano, riprendono il potere. Eugenio permette la riapertura dei templi pagani come il tempio di Venere e Roma, la restaurazione dell'altare della Vittoria nella curia romana e la celebrazione di feste religiose pagane. Questa politica religiosa crea tensioni con Teodosio e con il potente vescovo milanese Ambrogio, che lascia la sua sede all'arrivo della corte imperiale di Eugenio.