L'abbazia, dedicata originariamente a Santa Maria, venne fondata nella prima metà del VII secolo da san Modoaldo, vescovo di Treviri, che pose santa Modesta come sua prima badessa[1][2][3][4][5]; l'abbazia venne costruita lungo il corso della Mosella, nella parte occidentale di Treviri: in tale luogo sorgevano, in epoca romana, due horrea, da cui deriva il nome alternativo di "abbazia di Öhren"[1][2][4] (alcune fonti affermano che sul sito sorgesse un castello, il castello di Honrien[5][6]).
Altre fonti riportano che a fondare l'abbazia e a fungere da sua prima badessa fu invece sant'Irmina, la quale avrebbe ricevuto il castello da suo padre Dagoberto II[6][7]; tuttavia l'agiografia di sant'Irmina è tarda, scritta da Teofredo di Echternach 400 anni dopo la sua morte, ed è generalmente ritenuta leggendaria[3][7]. Irmina fu in realtà la seconda badessa del convento, succeduta a Modesta[1]; l'abbazia cominciò ad essere chiamata "abbazia di Sant'Irmina" solo verso la fine del X secolo, allorché Irmina fu dichiarata santa e nominata co-patrona dell'abbazia[4].
L'ala ovest dell'abbazia
In origine, il monastero seguiva probabilmente la regola di san Colombano, ma già in un documento del 953 è attestato il rispetto della regola benedettina[1][4]; come anche altri conventi, la gestione di questo venne affidata alla nobiltà; nel 966 Ottone I donò l'abbazia di Ohren all'arcidiocesi di Treviri, ricevendo in cambio il controllo dell'abbazia collegiale di San Servazio di Maastricht[1][4][8]. Tale decisione venne riconfermata anche da Ottone III, che riconobbe comunque al monastero il diritto di eleggere la propria badessa[4].
Tra il 1148 e il 1152 il monastero venne riformato da papa Eugenio III, sotto il controllo dell'arcivescovo di Treviri Alberone e con l'aiuto di Riccardo, abate agostiniano di Springiersbach, divenendo un monastero di suore da coro sotto la regola di sant'Agostino[2][4]. Alcune religiose chiesero a papa Adriano IV di poter vivere secondo la regola benedettina, cosa che non venne loro concessa[4]; la regola benedettina venne reintrodotta solo nel 1495, grazie all'intervento di Isengard di Greiffenklau, badessa di Marienberg, portando l'abbazia nella congregazione di Bursfelde e legandola strettamente all'abbazia di San Mattia[2][4].
L'abbazia venne quasi completamente distrutta durante i pesanti bombardamenti che flagellarono Treviri durante la seconda guerra mondiale; ricostruita dopo il 1945, ospita tuttora i Vereinigten Hospitien, fungendo da casa di riposo[1][2][4].
^abcdefg(DE) Abtei Sankt Irminen (Ören), su Datenbank der Kulturgüter in der Region Trier. URL consultato il 2 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).