Fu nei primi anni del XX secolo, tra i precursori dell'alpinismo senza guide e delle prime palestre di arrampicata nel torinese, quando ancora il concetto di allenamento non era ben definito ma, soprattutto, si dedicò allo studio e alla progettazione di bivacchi fissi sulle montagne più impegnative, che permettevano agli alpinisti di affrontare con maggior sicurezza le escursioni più lunghe. Gli è stato intitolato quello presso il colle d'Estellette in Val Veny.
Fu socio fondatore dello Ski Club Torino e ha contribuito con Kind alla diffusione dello sci in Italia. Inoltre fu socio fondatore del Club Alpino Accademico Italiano, di cui ne ha creato il distintivo. È stato Primo direttore del Museo Nazionale della montagna "Duca degli Abruzzi" di Torino.
Fu autore di numerose prime ascensioni particolarmente nel Gruppo del Monte Bianco, promotore dei bivacchi montani gli è stato in titolato quello presso presso il colle d'Estellette in Val Veny.
Scrisse inoltre di idraulica occupandosi anche, in modo pionieristico, di radiofonia.[1] È però noto in particolare per varie opere sulla montagna, collaborando a riviste, pubblicando i racconti delle salite, dei personaggi incontrati nei suoi anni di alpinismo. Ha pubblicato il libro Trent'anni di Alpinismo Ascensioni sul Monte Bianco per l'Istituto Geografico de Agostini nel 1929.
Opere
Lo studio dei bacini montani in rapporto allo sfruttamento idroelettrico, C.A.I., 1917
Trent'anni di Alpinismo Ascensioni sul Monte Bianco, Istituto Geografico de Agostini, 1929.