Proveniente da una famiglia di modeste condizioni economiche.
Il padre, Emilio, era sarto e la madre, Giuditta Pallaroni, casalinga. Le condizioni economiche della famiglia peggiorarono negli anni della seconda guerra mondiale, quando il figlio primogenito, Luigi, restò disperso sul fronte russo, lasciando la giovane moglie con una bambina in tenera età. Due fratelli della madre erano sacerdoti: Teodoro, fu vescovo di Sarsina dal 1931 al 1944 e Agostino, fu per molti anni rettore del seminario diocesano di Piacenza. Entrambi influirono sulla precoce vocazione di Casaroli al sacerdozio.
Già in questa fase diventò il protagonista della cosiddetta Ostpolitik della Chiesa, ossia la politica di cauta apertura verso i Paesi comunisti dell'Europa orientale.
Significativa in quest'ottica di collaborazione internazionale al di là degli steccati ideologici fu pure la sua partecipazione nel 1975 alla fase conclusiva della Conferenza europea per la sicurezza e la cooperazione in Europa di Helsinki. Negli anni settanta-ottanta si formarono alla sua scuola diplomatica i futuri cardinali Becciu e Parolin.[1]
Il 1º dicembre 1990papa Giovanni Paolo II, ai sensi delle norme canoniche, accettò le sue dimissioni dalla carica di segretario di Stato. Senza più impegni diplomatici, proseguì l'esercizio del proprio ministero sacerdotale tra i giovani detenuti del carcere minorile di Casal del Marmo di Roma. Il 5 giugno 1993 fu eletto sottodecano del Collegio Cardinalizio.
Morì il 9 giugno 1998, all'età di 83 anni, nella clinica "Colombus" a Roma, dove era ricoverato per un'infezione sopravvenuta dopo un intervento chirurgico.[2]
«Johnny lo Zingaro era detenuto per l'omicidio di un autista. Ma non era lui che volevo far evadere, bensì Franco Mazza. Lo volevo nella banda. Ne parlai con Franco Giuseppucci che riuscì a farmi avere un incontro col ragazzo attraverso monsignor Agostino Casaroli. Fu il monsignore ad aprirmi le porte del carcere minorile di Casal del Marmo. Pochi giorni dopo, Franco il Monchetto scappò portandosi dietro Johnny lo Zingaro e il suo complice. Mi raccontarono di Casaroli. Delle cose che faceva in carcere. Dormirono tutti e tre in un appartamento che avevo trovato alla Magliana. Un controllo confermerebbe anche la presenza di Casaroli. I rapporti tra Vaticano e banda della Magliana risalgono a quegli anni lì. E si devono alle amicizie di Franco [Giuseppucci, ndr]. C'era un ragazzo omosessuale, si chiamava Nando. Fu lui a portare Franco da Casaroli. Di Casaroli si sapeva. Giuseppucci lo conosceva. E so che poi questa amicizia fu "ereditata" da Renatino.[5]»
La figura di Casaroli è stata associata anche in relazione alla sparizione di Emanuela Orlandi, quando venne pubblicato l'audio di una telefonata anonima (nel nastro si possono sentire solo tre minuti della durata totale della telefonata), risalente a solo poche ore dopo la sparizione, e fatta recapitare a una trasmissione televisiva nel 2013; in questa telefonata un misterioso personaggio chiede di parlare proprio con Casaroli e pronuncia il codice "158", il numero della linea riservata che Casaroli aveva istituito per mettersi in contatto con chiunque avesse notizie della ragazza.[6]
^L. 25 marzo 1985, n. 121 - Ratifica ed esecuzione dell'accordo, con protocollo addizionale, firmato a Roma il 18 febbraio 1984, che apporta modificazioni al Concordato lateranense dell'11 febbraio 1929, tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede.
Carlo Felice Casula (a cura di), Agostino Casaroli, Il martirio della pazienza. La Santa Sede e i paesi comunisti (1963-1989), Einaudi, Torino 2000
Alberto Melloni (a cura di), Il filo sottile. L'Ostpolitik vaticana di Agostino Casaroli, il Mulino, Bologna 2006
Alberto Melloni, Silvia Scatena (a cura di), L'America Latina fra Pio XII e Paolo VI. Il cardinal Casaroli e le politiche vaticane in una chiesa che cambia, Bologna 2006
Alberto Melloni, Maurilio Guasco (a cura di), Un diplomatico vaticano fra dopoguerra e Ostpolitik. Mons. Mario Cagna (1911-1986), Bologna 2003
Alberto Melloni (a cura di), Angelo Dell'Acqua, prete, diplomatico e cardinale al cuore della politica vaticana (1903-1972), Bologna 2004
Marco Lavopa, La diplomazia dei 'piccoli passi'. L'Ostpolitik vaticana di Mons. Agostino Casaroli, GBE, Roma 2013