«Drappo partito di azzurro e di bianco caricato dello stemma comunale di cui al DPR 12 agosto 1957. L'asta sarà ornata dalla cravatta con nastri tricolori dai colori nazionali»
Le bande provengono dallo stemma della famiglia dei Fieschi di Lavagna, signori di Albareto fino al 1574. La luna allude all'antica diocesi di Luni. L'albero è un pioppo ed è un'arma parlante[5] poiché in dialetto locale questa pianta è chiamata albarèl, dal latino tardo albarus ("pioppo bianco").
«Durante l'occupazione nazifascista del territorio e della Provincia di Parma, le formazioni Partigiane, costituite ed organizzate nel Comune di Albareto, opposero al nemico invasore fiera resistenza, impegnandosi, in una dura e sanguinosa lotta nella valle del Gotra e nell'alta valle del Taro, che provocò al nemico gravi perdite. Cinquantanove furono i Partigiani caduti in combattimento; ventiquattro i decorati al Valor Militare di cui due medaglie d'oro al Valor Militare alla memoria. L'elevato tributo di sangue e di sofferenze, offerto in difesa della propria terra da quelle valorose formazioni Partigiane e dalla popolazione di Albareto, ha concorso a riconquistare alla Patria la perduta libertà. Albareto, febbraio 1944 - aprile 1945» — 25 febbraio 1999
Bertorella, Boschetto, Buzzò, Cacciarasca, Campi, Case Bosini, Caselle, Case Mazzetta, Case Mirani, Codogno, Folta, Gotra, Il Costello, Lazzarè, Le Moie, Groppo, Montegroppo, Pieve di Campi, Pistoi, Ponte Scodellino, Roncole, San Quirico, Spallavera, Squarci, Tombeto, Torre.
Pieve di Campi prende il nome da una delle più importanti testimonianze dell'arte gotica italiana.
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
^ Guglielmo Capacchi, Dizionario Italiano-Parmigiano. Tomo II M-Z, su flippingbooks.comune.parma.it, Artegrafica Silva, pp. 895ss (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2017).
^abcdeAlbareto, su AraldicaCivica.it. URL consultato il 22 aprile 2021.