Alcolisti Anonimi (sigla A.A.) è un'associazione, diffusa in tutto il mondo, che offre un programma spirituale di azione a persone che hanno problemi di dipendenza da alcol.
Nata nel 1935 negli Stati Uniti dall'incontro di due alcolisti (tra i quali il cofondatore Bill W.) che avevano smesso di bere e cercavano di mantenere la propria sobrietà, si è poi diffusa in oltre 160 Paesi.
È un'associazione di auto mutuo aiuto: l'alcolista che ha smesso di bere, per mantenersi sobrio, fornisce aiuto alle persone che hanno problemi a uscire dalla dipendenza, seguendo le istruzioni di un programma presentato nel libro che dà il nome all'organizzazione, condividendo la propria esperienza, e questa (helper therapy) è una forte spinta al mantenimento della sobrietà. I problemi vengono affrontati seguendo le istruzioni proposte dal programma di recupero sotto la guida di uno sponsor, e più largamente in un gruppo di auto mutuo aiuto (gruppo AMA): sono organizzate riunioni con frequenza libera, dove ci si scambiano esperienze e si mette in pratica il programma di recupero, noto col nome di "programma dei dodici passi", un metodo di recupero basato su un’esperienza consolidata, 12 passi che aiutano l’alcolista a cambiare stile di vita e a trovare serenità e sobrietà. Per entrare nell'associazione basta avere una qualunque forma di desiderio di smettere di bere. Non ci sono altre restrizioni di nessun tipo, né sociali, né di etnia, di sesso o di religione.
Come dice il nome stesso l'associazione garantisce l'anonimato e perciò, nel caso lo si voglia, si può evitare di rivelare la propria identità.
Non ci sono quote o tasse per essere membri di Alcolisti Anonimi. A.A. si finanzia autonomamente, non accetta sovvenzioni, lasciti, né altri contributi. Non è affiliata a nessun tipo di ideale o organizzazione politica. Non prende posizione in nessuna controversia o causa civile, soprattutto non sostiene posizioni proibizioniste o antiproibizioniste riguardo all'alcool. Gli stessi membri prestano volontariamente servizio nell'associazione per dare il proprio contributo al funzionamento e mantenimento della stessa.
Efficacia
Molti membri di Alcolisti Anonimi dichiarano di aver avuto dei buoni risultati con il metodo dei gruppi di sostegno. L'uso del metodo dei gruppi di sostegno risulta ampiamente consigliato da vari terapeuti e autori internazionali, quali Patrick Carnes, Kimberly Young e Claudia Black. Va segnalato che in alcune nazioni alcune persone vengono indirizzate al gruppo direttamente dai servizi sociali. In particolare negli Stati Uniti ci sono casi che vengono mandati al gruppo dai giudici, con frequenza obbligatoria, a seguito di avvenimenti con rilevanza giuridica.[1] Con eccezione quindi di coloro che partecipano alle riunioni per adempiere a un'ordinanza giudiziaria, i membri del gruppo partecipano con frequenza libera e sono volontari, non selezionati a caso all'interno della popolazione di alcolisti cronici, e questo determina come non sia facilmente confermabile una efficacia scientifica di Alcolisti Anonimi[2].
Alcuni di questi studi dimostrano la correlazione tra la frequenza ad AA e l'astinenza o altri risultati positivi.[3][4][5][6][7][8][9][10] Risulta anche un minor numero di studi scientifici la cui conclusione è stata che la frequenza alle riunioni di AA può portare a risultati inferiori di altre terapie.[7][11][12][13][14] Un confronto Cochrane di otto studi pubblicati fra il 1967 e il 2005, per la misurazione dell'efficacia di AA non ha trovato differenze significative fra i risultati dell'approccio Dodici Passi di Alcolisti Anonimi comparati a altri trattamenti. Per determinare ulteriormente l'efficacia di AA, l'autore suggerisce come siano necessari ulteriori studi di comparazione fra i risultati dei trattamenti con gruppi di controllo.[15] Tutti questi studi confermano comunque la presenza di risultati positivi nella terapia di gruppo AA.
Un articolo scientifico pubblicato nel marzo 2020 ha confermato l'efficacia del metodo degli alcolisti anonimi.[16]
^abJ. Morgenstern et al. "Affiliation with Alcoholics Anonymous after treatment: a study of its therapeutic effects and mechanisms of action." (Department of Psychiatry, Mount Sinai School of Medicine, New York, 1997 Oct;65(5):768-7)
^J. Scott Tonigan PhD. "Benefits of Alcoholics Anonymous Attendance" (University of New Mexico, 2001) pp 67 - 77
^(August 1967). "A Controlled Experiment on the Use of Court Probation for Drunk Arrests". American Journal of Psychiatry 124 (2): Abstract.
^Atkins, R. G. & Hawdon, J. E. Journal of Substance Abuse Treatment "Religiosity and participation in mutual-aid support groups for addiction", Vol. 33, Issue 3, Oct. 2007, pp. 321-331 available online at www.sciencedirect.com
^Brandsma, Jeffrey, Phd. , Maultsby , Maxie, Welsh, M.D. Richard, M.S.W. The OutPatient Treatment of Alcoholism
^ Mary E Larimer, Palmer, Rebekka S; Marlatt, G. Alan, Relapse prevention. An overview of Marlatt's cognitive-behavioral model, in Alcohol research & health : the journal of the National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism, vol. 23, n. 2, 1999, pp. 151-160, ISSN 1535-7414 (WC · ACNP), OCLC42453373, PMID10890810.
^Two-Year Outcome of Alcohol Interventions in Swedish University Halls of Residence: A Cluster Randomized Trial of a Brief Skills Training Program, Twelve-Step-Influenced Intervention, and Controls Authors: Ståhlbrandt, Henriettæ1; Johnsson, Kent O.1; Berglund, Mats1 Source: Alcoholism Clinical and Experimental Research, Volume 31, Number 3, March 2007, pp. 458-466(9) Publisher: Blackwell Publishing http://www.ingentaconnect.com/content/bsc/acer/2007/00000031/00000003/art00014
Marlatt, Alan., Harm Reduction Pragamatic Strategies for Managing High Rish Behavior, New York Guildford Press 1998, ISBN 1-57230-397-2
Daley Dennis C. and Marlatt, Alan, Overcoming Your Alcohol or Drug Problem: Effective Recovery Strategies Therapist Guide (Treatments the Work), Oxford - New York, Oxford University Press, 2006.
Marlatt, Alan G. Vandenbos, Gary R., Addictive behaviors: readings on etiology, prevention, and treatment, Washington (DC), American Psychological Association, 1997. ISBN 1-55798-468-9.
Witkiewitz, Katie A. and Marlatt, Alan G., Therapist's Guide to Evidence-Based Relapse Prevention (Practical Resources for the Mental Health Professional).
Dimeff, Linda A., Baer, John S. Kivahaln, Daniel R., Marlatt, Alan G., Brief Alcohol Screening and Intervention for College Students (BASICS): A Harm Reduction Approach, 2007.
Donovan Dennis M., Marlatt, Alan G., Assessment of Addictive Behaviors, 1988.
Donovan, Dennis M., Marlatt, Alan G., Relapse prevention: maintenance strategies in the treatment of addictive behaviours, New York, Guilford Press, 2005. ISBN 978-1-59385-176-7.
Cisler, R., Holder, H. D., Longabaugh, R., Stout, R. L., & Zweben, A., Actual and estimated replication costs for alcohol treatment modalities: Case study from Project MATCH, in Journal of Studies on Alcohol, vol. 59, n. 5, settembre 1998, pp. 503-512.
Finney, J. W., Noyes, C. A., Coutts, A. I., & Moos, R. H., Evaluating substance abuse treatment process models: I. Changes on proximal outcome variables during 12-step and cognitive-behavioral treatment, in Journal of Studies on Alcohol, vol. 59, n. 4, luglio 1998, pp. 371-380.
Goubert, D., McKay, J. R., Burke, M., & McLellan, A. T., Treatment program progress: Reliability and predictive validity of the Treatment Program Progress Rating Scale, in The American Journal on Addictions, vol. 5, n. 2, Spring 1996, pp. 174-180.
Kahler, C. W., Kelly, J. F., Strong, D. R., Stuart, G. L., & Brown, R. A., Development and Initial Validation of a 12-Step Participation Expectancies Questionnaire, in Journal of Studies on Alcohol, vol. 67, n. 4, luglio 2006, pp. 538-542.
Kahler, C. W., Read, J. P., Ramsey, S. E., Stuart, G. L., McCrady, B. S., & Brown, R. A., Motivational Enhancement for 12-Step Involvement Among Patients Undergoing Alcohol Detoxification: Journal of Consulting and Clinical Psychology, vol. 72, n. 4, agosto 2004, pp. 736-741.
Kelly, J. F., Myers, M. G., & Brown, S. A., Do adolescents affiliate with 12-step groups?: A multivariate process model of effects, in Journal of Studies on Alcohol, vol. 63, n. 3, maggio 2002, pp. 293-304.
Levine, B. G., & Nebelkopf, E., A Russian-American approach to the treatment of alcoholism in Russia: Preliminary results, in Journal of Psychoactive Drugs, vol. 30, n. 1, Jan-March 1998, pp. 25-32.
Morgenstern, J., & Bates, M. E., Effects of executive function impairment on change processes and substance use outcomes in 12-step treatment, in Journal of Studies on Alcohol, vol. 60, n. 6, novembre 1999, pp. 846-855.
Ouimette, P. C., Finney, J. W., Gima, K., & Moos, R. H., A comparative evaluation of substance abuse treatment III. Examining mechanisms underlying patient-treatment matching hypotheses for 12-step and cognitive-behavioral treatments for substance abuse: Alcoholism, in Clinical and Experimental Research, vol. 23, n. 3, marzo 1999, pp. 545-551.
Ouimette, P. C., Moos, R. H., & Finney, J. W., Influence of outpatient treatment and 12-step group involvement on one-year substance abuse treatment outcomes, in Journal of Studies on Alcohol, vol. 59, n. 5, settembre 1998, pp. 513-522.
Polcin, D. L., Professional counseling versus specialized programs for alcohol and drug abuse treatment, in Journal of Addictions & Offender Counseling, vol. 21, n. 1, ottobre 2000, pp. 2-11.
Tavares Rodrigues, J., & Pinto de Almeida, L., Freedom and compulsion: An analysis of twelve steps programming of Alcoholics Anonymous, in Psicologia em Estudo, vol. 7, n. 1, 2002, pp. 113-120.