Alessandro di Afrodisia (Afrodisia, ... – ...; fl. fine II secolo/inizi III secolo) è stato un filosofogreco antico, uno dei maggiori commentatori aristotelici dell'antichità .
Biografia
Non si sa quasi nulla della vita di Alessandro; il nome di suo padre era Ermia, l'unica testimonianza diretta è la dedica agli imperatori Settimio Severo e Caracalla della sua opera Il destino: «Era tra le mie aspirazioni, grandissimi imperatori Severo e Antonino, venire di persona da voi, vedervi, indirizzarvi un discorso e ringraziarvi per tutto quello che da voi ho così spesso ricevuto, dal momento che ho sempre ottenuto quello che desideravo, insieme alla prova di esserne degno».[1]
La dedica agli imperatori Settimio Severo e Caracalla, quest'ultimo associato all'impero dal 198, e il fatto che non venga menzionato Geta, associato anch'egli all'impero ma soltanto dal 209, dimostra che quell'opera fu composta tra il 198 e il 209.[2] Egli scrive ancora che «il libro contiene la posizione di Aristotele, della cui scuola filosofica sono a capo»,[3] che ha fatto ritenere che Alessandro insegnasse allora in una delle quattro cattedre di filosofia[4] istituite ad Atene da Marco Aurelio nel 176.[5]
Il suo lavoro rappresenta sia il periodo di massimo splendore che la fine della serie di commentatori che hanno spiegato Aristotele esclusivamente sulla base dei testi aristotelici. Con Alessandro si conclude la serie dei commentatori 'peripatetici' (iniziata con Andronico di Rodi) che hanno spiegato "Aristotele partendo da Aristotele". I commenti di Alessandro hanno avuto un ruolo fondamentale nella filosofia araba, che ha influenzato l'Occidente latino dopo la rinascita dell'aristotelismo nel Medioevo.
Opere
Alessandro era uno scrittore prolifico: ha commentato i trattati e le opere sistematiche di Logica, Metafisica, Fisica e Meteorologia, ma non ha scritto commentari alle opere di Aristotele su Etica, Politica, Poetica o Retorica. Alessandro segue i testi aristotelici abbastanza coscienziosamente, spesso si concentra su alcuni punti e alcuni passaggi, mentre su altri passa sopra con brevi osservazioni; sceglie gli argomenti da approfondire con molta cura: le parafrasi sono interrotte da precisazioni terminologiche e, talvolta, nei punti cruciali, da note sulle letture divergenti in diversi manoscritti, con una giustificazione della propria preferenza per le parole originali di Aristotele.
Come filosofo invece, presenta nei suoi scritti un punto di vista aristotelico che riflette le condizioni del suo tempo, su questioni che non sono o non sono state ampiamente discusse da Aristotele.
Commenti alle opere di Aristotele
Categorie (frammenti)
De interpretatione (frammenti)
Analitici primi (libro I)
Analitici primi (libro II) (frammenti)
Topici
Elenchi sofistici (frammenti)
De anima (frammenti)
De anima liber alter (Mantissa)
De coelo (frammenti)
Metafisica (libri I-V)
Fisica (frammenti)
De generatione et corruptione (frammenti)
Meteorologia
De sensu et sensatu
Altre opere
De mixtione
De fato
Quaestiones ethicae
Quaestiones physicae
Confutazione della critica di Galeno alla tesi di Aristotele che tutto ciò che si muove è mosso da altro (versione araba)
Confutazione di Senocrate sulla questione che la specie è anteriore al genere (versione araba)
Alexandri in Aristotelis analyticorum priorum librum I commentarium, a cura di Max Wallies, Reimer, Berlino 1883
Alexandri Aphrodisiensis in Aristotelis metaphysica commentaria, a cura di Michael Hayduck, Reimer, Berlino 1891
Alexandri in Aristotelis meteorologicorum libros commentaria, a cura di Michael Hayduck, Reimer, Berlino 1899
Alexandri in librum de sensu commentarium, a cura di Paul Wendland, Reimer, Berlino 1901
Alexandri Aphrodisiensis in Aristotelis topicorum libros octo commentaria, a cura di Max Wallies, Reimer, Berlino 1891 (Disponibile su Gallica)
Alexandri Aphrodisiensis praeter commentaria scripta minora: De anima liber cum mantissa, a cura di Ivo Bruns, Reimer, Berlino 1887 (Disponibile su Gallica)
Alexandri Aphrodisiensis praeter commentaria scripta minora: Quaestiones, De fato, De mixtione, a cura di Ivo Bruns, Reimer, Berlino 1892 (Disponibile su Gallica)
Traduzioni italiane
Trattato sulla febbre, a cura di P. Tassinari, Alessandria: Edizioni dell'Orso, 1995 (opera spuria).
Il destino, a cura di Carlo Natali, Milano: Rusconi, 1996 (seconda edizione riveduta, Academia Verlag, 2009)
L'anima, a cura di Paolo Accattino e Pierluigi Donini, Roma-Bari: Laterza, 1996.
La provvidenza. Questioni sulla provvidenza, a cura di Silvia Fazzo e Mauro Zonta, Milano: BUR Rizzoli, 1998.
De anima II (Mantissa), testo greco a fronte, a cura di Paolo Accattino e Pietro Cobetto Ghiggia, Alessandria: Edizioni dell'Orso, 2005.
Commentario alla «Metafisica» di Aristotele, testo greco a fronte, a cura di Giancarlo Movia, trad., present., note, sommari di: Alessandra Borgia (Δ), Marcella Casu (Γ), Paola Lai (α,Β), Maria Caterina Pogliani (Α), Milano: Bompiani, 2007.
Cicerone, Pseudo Plutarco, Alessandro di Afrodisia, Trattati antichi sul destino, a cura di Aldo Magris, Brescia: Morcelliana, 2009.
Studi
Maddalena Bonelli, Alessandro di Afrodisia e la metafisica come scienza dimostrativa, Napoli, Bibliopolis, 2002.
Cristina D'Ancona, Giuseppe Serra, Aristotele e Alessandro di Afrodisia nella tradizione araba, Padova, Il Poligrafo, 2002.
Silvia Fazzo, Aporia e sistema. La materia, la forma, il divino nelle Quaestiones di Alessandro di Afrodisia, Pavia, ETS, 2001.
Luca Gili, La sillogistica di Alessandro di Afrodisia. Sillogistica categorica e sillogistica modale nel commento agli "Analitici Primi" di Aristotele, Hildesheim, Georg Olms, 2011 ISBN 9783487146140.
Giancarlo Movia, Alessandro di Afrodisia, tra naturalismo e misticismo, Padova, Antenore, 1970.
Giancarlo Movia (a cura di), Alessandro di Afrodisia e la "Metafisica" di Aristotele. Temi metafisici e problemi del pensiero antico, Milano, Vita e Pensiero, 2003.
Note
^Alessandro di Afrodisia, Trattato sul destino e da tutto ciò che dipende da noi. Dedicato agli imperatori, I 164.
^A meno che il nome di Geta non sia stato depennato dalla tradizione manoscritta, secondo l'ordine di damnatio memoriae di Caracalla, che lo fece uccidere dopo la morte del padre, circostanza che porterebbe il limite della composizione dello scritto al 211. Cfr. Silvia Fazzo, introduzione a La provvidenza, 1998, p. 72-73.
^In modo da insegnare separatamente la filosofia aristotelica, platonica, stoica ed epicurea.
^Cassio Dione, Storia romana LXXII, 31: «Quando Marco andò ad Atene e fu iniziato ai Misteri, non solo onorò gli ateniesi ma, a beneficio di tutto il mondo, vi stabilì insegnanti in ogni campo della conoscenza, garantendo loro un salario annuale». Luciano, Eunuco III, 8 riporta che lo stipendio ammontava a 10.000 dracme. Vedi anche Filostrato, Vite dei sofisti 566.
^Sull'argomento vedere: Robert W. Sharples, "The School of Alexander?", in Richard Sorabji (ed.), Aristotle Transformed. The Ancient Commentators and Thier Influence, Ithaca, Cornell University Press, 1990, pp. 83-111.
^"Alessandro potrebbe dunque essere stato allievo di Aristotele di Mitilene fra il 175 e il 180 d.C. Si hanno anche conferme da Elia [di Alessandria, IV-V secolo] e da Siriano." Giovanni Reale, "Introduzione" a P. Moraux, L' Aristotelismo presso i Greci: Gli Aristotelici nei secoli I e II d.C., (volume II, tomo I) Milano, Vita e Pensiero, 2000, p. XIX: