Entrò nella Compagnia di Gesù nel 1758. Negli anni 1760 studiò filosofia a Gerona.[3] Dopo l'espulsione dei gesuiti, promulgata con la pragmatica di Carlo III del 1767, andò in esilio nella penisola italiana. Risiedette a Ferrara e insegnò fisica e matematica all'Università di Camerino, a Parma e al seminario vescovile di Cremona. Nel 1783 e nel 1784, in qualità di professore di Camerino, partecipò alle controversie scientifiche pubblicate nel Giornale Letterario dai Confini d'Italia. Nel 1786 fu ammesso come membro dell'Accademia di Mantova.