Le origini dell'antica diocesi di Glasgow sono avvolte nell'oscurità e nell'incertezza. Secondo la tradizione, il primo vescovo di Glasgow sarebbe stato san Mungo (noto anche come Kentigern) nel VI secolo. Questa tradizione tuttavia si fonda sulle vite del santo, che non sono anteriori al XII secolo, epoca in cui era viva la polemica che contrapponeva la Chiesa di Glasgow a quella di York: quest'ultima rivendicava la sua giurisdizione metropolitica sulla sede di Glasgow, la quale invece affermava con forza la propria indipendenza. È pur vero che il regno di Strathclyde, di cui Glasgow era il centro principale, essendo un regno cristiano, ebbe quasi certamente dei vescovi, ma non se ne conosce nessuno fino all'XI secolo.
I primi vescovi conosciuti dopo Mungo sono noti solo grazie alla documentazione prodotta a York, ma ignoti alla tradizione sviluppatasi a Glasgow. Si tratterebbe dei vescovi Magsuea (MacSuein?) e Giovanni, consacrati dall'arcivescovo Kynsige di York († 1060), e Michele, consacrato dall'arcivescovo Tommaso (1109-1114). Secondo gli storici, la reale esistenza storica di questi vescovi è sospetta, visto che York cercava di estendere i suoi diritti metropolitici sulla sede di Glasgow.
Invece, circa la documentazione prodotta a Glasgow, il più antico documento che parla della sede vescovile in questa città è un resoconto (notitia), redatto prima del 1125, nel quale si racconta, alla presenza del re Davide I, la fondazione e la storia della diocesi: si parla di san Mungo, delle devastazioni e distruzioni subite dalla città, ma non si nomina nessun altro vescovo. Il documento prosegue raccontando come sia stato il re Davide a restaurare la diocesi di Glasgow, scegliendo come vescovo il suo cappellano e precettore Giovanni, con il consenso di papa Pasquale II. Questo fatto sarebbe avvenuto attorno agli anni 1114/1118. Secondo gli storici, questo memoriale va preso con le dovute cautele, visto il tono fortemente anti-York presente nel testo, che rappresenterebbe perciò il punto di vista di Glasgow.
Comunque siano andate le cose, è certo che Giovanni è il primo vescovo storicamente documentato di Glasgow, la cui organizzazione ecclesiastica fu dovuta in larga misura alla politica religiosa di re Davide I.
Prima della Riforma
La prima preoccupazione del vescovo Giovanni fu la costruzione della cattedrale, consacrata il 7 luglio 1136. Di questa chiesa non resta quasi più nulla. La cattedrale fu ingrandita dal vescovo Jocelin nel 1181 e consacrata in epoca incerta, ma non prima del 1197. Assieme alla cattedrale, Giovanni fondò anche il capitolo dei canonici.
La diocesi di Glasgow riuscì a mantenere la propria indipendenza contro le pretese degli arcivescovi di York. Tuttavia, poiché la Scozia non aveva nessuna sede metropolitana, i vescovi eletti dovevano recarsi a Roma, per vedersi riconosciuta la propria elezione e per farsi consacrare. Di ritorno da Roma, nel 1175, il vescovo Jocelin portò con sé una bolla di papa Alessandro III che riconosceva l'indipendenza di Glasgow e la sottometteva alla immediata soggezione della Santa Sede.
Nel XII secolo la diocesi comprendeva le contee di Ayr, Renfrew, Dumbarton, Lanark, Selkirk, Roxburgh, Peebles, Dumfries e una parte di Kirkcudbright. Oltre alla giurisdizione ecclesiastica su queste terre, i vescovi esercitavano anche la giurisdizione temporale su diversi possedimenti, tra cui la baronia di Conclud, suddivisa nei distretti di Partick, Govan, Badermonoc e Shettleston.[1]
Fino al 1560, quando la pratica della fede cattolica fu soppressa con atto del Parlamento di Scozia, quasi tutti i vescovi di Glasgow hanno avuto un ruolo attivo nel governo del paese, sia come cancellieri o tesorieri del regno, o come reggenti durante la minor età di un sovrano. Il vescovo Robert Wishart (consacrato nel 1272 e morto nel 1316) si distinse per il suo patriottismo durante la guerra d'indipendenza scozzese, e fu l'amico di William Wallace e Robert Bruce. William Turnbull (consacrato nel 1447 e morto nel 1454) ottenne nel 1450 da papa Niccolò V la carta di fondazione dell'Università di Glasgow.
Con l'affermarsi della riforma, nel diritto latino tutte le diocesi cattoliche scozzesi furono di fatto soppresse e sostituite dal vicariato apostolico d'Inghilterra (oggi arcidiocesi di Westminster). Alcuni missionari furono inviati in Scozia, tra cui il gesuitaJohn Ogilvie, che subì il martirio a Glasgow nel 1615. Alle diocesi cattoliche si sostituirono diocesi della Chiesa di Scozia, che non ebbero peraltro miglior fortuna poiché, dopo un'iniziale continuità nell’episcopato,[4] le due rivoluzioni calviniste del Seicento ne comportarono la definitiva estinzione.[5] Tutte le chiese della nazione divennero indistintamente proprietà della Chiesa di Scozia.
Nel 1653papa Innocenzo X eresse per la Scozia una prefettura apostolica, diventata vicariato apostolico nel 1694. Nel 1683 fallì un tentativo di aprire una cappella cattolica a Glasgow, città dove fino alla seconda metà del XVIII secolo non sono documentati cattolici, fino all'arrivo di immigrati irlandesi. Da questo momento alcuni preti, noti come visiting priests, poterono officiare a Glasgow. Nel 1797 John Farquharson aprì una cappella in città, aiutato da alcuni preti francesi fuggiti dalla loro patria. Nel 1816 fu aperta la chiesa di Sant'Andrea, odierna cattedrale.
La carestia che colpì l'Irlanda a metà dell'Ottocento, portò numerosi irlandesi ad emigrare a Glasgow, aumentando considerevolmente il numero dei cattolici. Questo creò dei problemi interni al vicariato apostolico, a causa del nazionalismo irlandese sostenuto da buona parte dei nuovi arrivati, che avevano fondato il Glasgow Free Press. Ad esacerbare la situazione ci pensò il vescovo coadiutore, James Lynch, irlandese d'origine, nominato nel 1866, sostenitore della causa, che in seguito fu costretto a trasferirsi in Irlanda.[6]
Nel 1874 fu aperto un seminario regionale nel distretto di Partickhill a Glasgow.
Il 4 marzo 1878 con la bollaEx supremo Apostolatus, papa Leone XIII restaurò la gerarchia cattolica in Scozia. Furono restaurate le antiche sedi pre-riforma, tra cui anche quella di Glasgow, con il rango di arcidiocesi non metropolitana, immediatamente soggetta alla Santa Sede. Il suo territorio corrispondeva a quello del vicariato apostolico del Distretto Occidentale, ad eccezione della parte ceduta a vantaggio dell'erezione della diocesi di Galloway.
«Per ciò poi che riguarda la sede di Glasgow, considerata l'antichità, l'ampiezza e la nobiltà di quella città, avendo presente in particolare il fiorentissimo stato della religione che si manifesta colà e le prerogative arcivescovili ad essa conferite da Innocenzo VIII, abbiamo reputato veramente conveniente attribuire al Sacro Pastore di essa il nome e le insegne di Arcivescovo»
Il 25 maggio 1947 ha ceduto una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Motherwell e di Paisley, mentre un'altra porzione di territorio è stata ceduta alla diocesi di Galloway. Contestualmente, con la bolla Dominici gregis di papa Pio XII, è stata elevata al rango di sede metropolitana.
Cronotassi
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 822.300 persone contava 218.170 battezzati, corrispondenti al 26,5% del totale.
anno
popolazione
presbiteri
diaconi
religiosi
parrocchie
battezzati
totale
%
numero
secolari
regolari
battezzati per presbitero
uomini
donne
1950
313.075
1.250.000
25,0
300
249
51
1.043
58
450
65
1970
323.260
1.105.000
29,3
393
338
55
822
112
372
103
1980
293.000
1.039.000
28,2
325
263
62
901
92
432
111
1990
281.100
986.517
28,5
293
243
50
959
71
341
109
1999
233.755
1.012.526
23,1
250
214
36
935
83
248
107
2000
223.534
900.000
24,8
245
205
40
912
93
219
106
2001
217.002
900.000
24,1
243
198
45
893
100
201
106
2002
214.615
900.000
23,8
242
197
45
886
69
201
106
2003
224.344
779.490
28,8
228
186
42
983
68
184
106
2013
196.200
827.000
23,7
189
144
45
1.038
15
56
169
93
2016
215.000
810.000
26,5
168
127
41
1.279
16
55
151
90
2019
216.200
815.000
26,5
163
123
40
1.326
15
51
147
89
2021
218.170
822.300
26,5
153
114
39
1.425
16
50
137
89
Note
^Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXI, coll. 155 e 158.
^Informazione riportata dalla bolla Ex supremo Apostolatus del 1878.
^Nel 1570 (effettivamente nel 1571) l'arcidiocesi cattolica venne di fatto soppressa in seguito alla riforma protestante, ma nel 1598 re Giacomo VI di Scozia (poi Giacomo I d'Inghilterra) restituì titolo (senza giurisdizione) e rendite a Beaton. La diocesi protestante della Chiesa episcopale scozzese continuò ufficialmente fino al 1638, e poi fino al 1688 quando le furono tolte tutte le chiese e i beni per assegnarli alla Chiesa di Scozia "riformata" (presbiteriana), ma è continuata di fatto fino a oggi; dal 1837 è denominata "diocesi di Glasgow e Galloway".
^A Glasgow all’arcivescovo Beaton succedette John Spottiswoode nel 1603, James Law nel 1615 e Patrick Lindsay nel 1632.
^L’ultimo arcivescovo di Glasgow nella Chiesa di Scozia, John Paterson, fu destituito nel 1689, ma continuò clandestinamente ad essere vescovo della Chiesa episcopale scozzese fino alla propria morte nel 1708. Solo occasionalmente altri vescovi "clandestini" ottennero la sede di Glasgow, finché la Chiesa episcopale scozzese non fu ufficialmente riconosciuta, con la fondazione della diocesi di Glasgow e Galloway nel 1837.
^Deposto di fatto nel 1570-1571 e sostituito dal primo vescovo protestante; nel 1598 ottenne da re Giacomo VI di Scozia (poi Giacomo I d'Inghilterra) di essere nuovamente riconosciuto arcivescovo legittimo con titoli e rendite (ma senza effettiva giurisdizione), rilevandone l'ingiusta (e illegale) deposizione.
Bibliografia
(FR) J. Durkan, v. Glasgow, «Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques», vol. XXI, Paris, 1986, coll. 152-163
(LA) Bolla Personam tuam, in Augustin Theiner (a cura), Vetera monumenta Hibernorum et Scotorum historiam illustrantia, Roma, 1864, pp. 505–506
(LA) Breve Quanta laetitia, in Bullarium pontificium Sacrae congregationis de propaganda fide, tomo V, Romae, 1841, p. 22 (testo del breve in italiano)