Nei secoli II e III a.C. Barasso, che era compreso nella Gallia Cisalpina o Insubria, entra a far parte della Provincia Romana. Durante la dominazione Longobarda il nome di Barasso comincia ad entrare nei documenti storici e viene citato nel celebre “Diploma” con cui il Re Longobardo Liutprando donava, nel 725 d.C., molte terre, specialmente del Varesotto, ai monaci agostiniani in memoria del fatto che S. Agostino era stato in questi luoghi e precisamente a Casciago (Cassiciacum), ospite del suo amico Verecondo (357). In base ai documenti dell'archivio della Curia Arcivescovile di Milano, si può affermare che a Barasso e nelle frazioni di Molina e Cassini esistevano tre Chiese già prima dell'anno Mille.
Nel 1927 il comune di Barasso venne aggregato al comune di Comerio,[5] recuperando l'autonomia nel 1957.[6]
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con D.P.R. del 21 dicembre 1989.[7]
«Semipartito troncato: nel primo, d'azzurro, all'albero nodrito al naturale; nel secondo, d'argento, alla ruota di mulino d'oro, raggiata di otto; nel terzo, di rosso, al compasso aperto, accompagnato da due stelle, il tutto d'oro. Sotto lo scudo è posta una lista bifida svolazzante di rosso caricata col motto a caratteri capitali di nero: «AEQUITATE ET IUSTITIA» ("Con equità e giustizia"). Ornamenti esteriori da Comune.»
L'albero è caratterizzante la natura stessa del territorio comunale, coperto da boschi di piante di alto fusto; la ruota di mulino rappresenta gli antichi mulini esistenti nella frazione Molina; il compasso rende onore a due cittadini contraddistintisi in opere di architettura civile e cioè l'architetto Emilio Alemagna e l'architetto Cornelio Bregonzio.; le due stelle sono a ricordare due insigni personaggi storici: S. Nicone da Barasso e lo storico Giacomo da Barasso.
Il gonfalone è un drappo di bianco.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale di San Martino
Chiesa di Sant'Ambrogio, via F. Rossi, località Molina, risalente all'XI secolo con la fondazione dell'Ospedale dei Poveri addossato alla chiesa
Chiesa di Maria Immacolata, via Cassini, frazione Cassini
Secondo lo statuto comunale, il territorio comunale comprende, oltre al capoluogo, le frazioni di Cassini e Molina, quest'ultima oggetto per secoli di una disputa territoriale col confinante Comune di Casciago.[9]