Behiye Sultan (turco ottomano: بهیه سلطان, "la bellissima"; Istanbul, 29 settembre 1881 – Il Cairo, 5 marzo 1948) è stata una principessa ottomana, figlia di Şehzade Mehmed Selaheddin e nipote del sultano Murad V.
Biografia
Origini
Behiye Sultan nacque il 29 settembre 1881 a Istanbul, nel Palazzo di Çırağan. Suo padre era Şehzade Mehmed Selaheddin, figlio del sultano ottomano Murad V, e sua madre la consorte Naziknaz Hanım. Aveva una fratello minore, Şehzade Ahmed Nihad, e una sorella minore, Behice Sultan, nata morta.
Trascorse l'infanzia e la prima giovinezza in confinamento. Infatti, fra il 1876 a il 1904, Palazzo di Çırağan funse da prigione per Murad V, deposto dal suo fratellastro Abdülhamid II, e tutta la sua famiglia, che fu liberata solo alla morte di Murad nel 1904[1][2].
Matrimonio
Nel 1910 Behiye fu promessa a ad Hafız Hakki Paşah, generale dell'esercito. Il contratto di matrimonio fu firmato il 17 febbraio 1910 e la cerimonia si tenne il 12 gennaio 1911 a Palazzo Vasıf, insieme a quella della sorellastra di Behiye, Rukiye Sultan. Alla coppia venne assegnato il Palazzo Ortaköy. Behiye non ebbe figli e rimase vedova nel 1915. Non si risposò[3][4][5].
Esilio
Nel 1924 la dinastia ottomana venne esiliata.
Behiye andò a vivere a Il Cairo, in una minuscola casetta sulla 13ª Strada. I suoi vicini dichiararono di non aver mai visto nessuno andare a trovarla e di non essersi accorti di quando lasciò la casa, che venne occupata dall'astronomo Khayri, direttore dell'Osservatorio Helwan. A causa di ciò, Khairy venne in seguito accusato di essere coinvolto in un complotto contro Nasser messo in piedi dai membri della dinastia ottomana rifugiati in Egitto e passò diverse settimane in carcere senza processo.
Morte
Behiye Sultan morì nella sua casa a Maadi, a Il Cairo, il 5 marzo 1948 e venne sepolta nel mausoleo Abdülhalim Paşah[6].
Onorificenze
Behiye Sultan venne insignita delle seguenti onorificenze:[7][8]
Cultura popolare
- Behiye Sultan è un personaggio del romanzo storico The Gilded Cage on the Bosphorus, di Ayşe Osmanoğlu (2020)[9].
Note
- ^ Brookes 2010, p. 100, 279.
- ^ Adra, Jamil (2005). Genealogy of the Imperial Ottoman Family 2005. p. 20.
- ^ Reşad, Ekrem; Osman, Ferid (1911). "Musavver nevsâl-i Osmanî". Marmara University. p. 63. hdl:11424/48517.
- ^ Brookes, p.83
- ^ Vâsıb & Osmanoğlu 2004, p. 38, 53.
- ^ Brookes 2010, p. 279.
- ^ Yılmaz Öztuna (1978). Başlangıcından zamanımıza kadar büyük Türkiye tarihi: Türkiye'nin siyasî, medenî, kültür, teşkilât ve san'at tarihi. Ötüken Yayınevi. p. 165.
- ^ Salnâme-i Devlet-i Âliyye-i Osmanîyye, 1333-1334 Sene-i Maliye, 68. Sene. Hilal Matbaası. 1918. pp. 72–73.
- ^ May I Introduce Sultan Murad V's granddaughters, su ayseosmanoglu.com, 3 aprile 2020. URL consultato il 5 novembre 2020.
Bibliografia
- Brookes, Douglas Scott (2010). The Concubine, the Princess, and the Teacher: Voices from the Ottoman Harem. University of Texas Press. ISBN 978-0-292-78335-5.
- Vâsıb, Ali; Osmanoğlu, Osman Selaheddin (2004). Bir şehzadenin hâtırâtı: vatan ve menfâda gördüklerim ve işittiklerim. YKY. ISBN 978-9-750-80878-4.
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