È un porto industriale situato a circa 100 km dall'Atlantico. La città si trova sulla riva destra del Rio Guamá che, pur facendo parte del sistema fluviale amazzonico, è separato dalla maggior parte del delta amazzonico dall'isola di Marajó.
Fondata nel 1616 Belém è stata la prima colonia europea in Amazzonia. Entrò a far parte della nazione brasiliana solo nel 1715. Attualmente la città ha una popolazione di circa 1,4 milioni di abitanti, il che la rende la seconda città più grande del Brasile settentrionale dopo Manaus. La città è nota anche come "Città dei manghi" (Cidade das Mangueiras in portoghese), per la quantità di questi alberi che si trovano nelle sue strade.
Belém è il nome portoghese di Betlemme, città della Cisgiordania dove nacque Gesù di Nazareth. I brasiliani si riferiscono spesso alla città come Belém do Pará (Belém del Pará) piuttosto che semplicemente Belém. Questo per differenziare Belém da Betlemme, da un lato, e per differenziare Belém nello Stato del Pará da altre città del Paese con il nome Belém.
Geografia fisica
Territorio
Belém è situata presso la confluenza dei fiumi Acará e Capim nella baia di Marajó.
Clima
Il clima è tipicamente equatoriale, sole molto intenso e piogge frequenti durante tutto l'anno. Temperature medie annuali di 28 gradi (24,25 min-31,32 massima) con umidità elevata, pesante, in media non molto diversa tra la notte e il giorno. Ventilazione accettabile data la relativa vicinanza dell'Oceano.
Storia
Nel 1615 il capitano generale portoghese Francisco Caldeira Castelo Branco del capitanato di Bahia comandò una spedizione militare inviata dal governatore generale del Brasile per controllare le escursioni commerciali degli stranieri (francesi, olandesi, inglesi) che risalivano il fiume (Amazzonia) dal Cabo do Norte a Grão Pará.
Il 12 gennaio 1616 gettò l'ancora in quella che oggi è conosciuta come Baia di Guajará, formata dalla confluenza dei fiumi Para e Guamá, chiamata dai Tupinamba "Guaçu Paraná". Caldeira scambiò la baia per il canale principale e, trenta leghe (178 km) più a monte, costruì un forte di legno, coperto di paglia, che chiamò "Presépio" (presepe), oggi noto come "Forte do Castelo". Alla colonia formata dal forte fu dato il nome di Feliz Lusitânia, "Fortunata Lusitania". Era l'embrione della futura città di Belém. Il forte non riuscì a fermare i commerci olandesi e francesi, ma evitò la colonizzazione.
Feliz Lusitânia fu poi chiamata Nossa Senhora de Belém do Grão Pará (Nostra Signora di Betlemme di Grao-Para) e Santa Maria de Belém (Santa Maria di Betlemme). Belém ottenne lo status di città nel 1655 e divenne capitale dello Stato quando lo Stato del Pará fu diviso dal Maranhão nel 1772. I primi decenni del XIX secolo furono segnati dall'instabilità politica. Rivolte e lotte intestine si conclusero infine nel 1836, dopo una notevole perdita di vite umane.
Il commercio dello zucchero nella regione di Belém fu importante fino alla fine del XVII secolo. In seguito l'importanza economica della città aumentò e diminuì alternativamente. L'allevamento di bestiame soppiantò lo zucchero fino al XVIII secolo, quando la coltivazione di riso, cotone e caffè divenne redditizia. Con l'insediamento del Brasile meridionale, dove queste colture potevano essere prodotte in modo più efficiente, Belém declinò nuovamente. In seguito la città divenne il principale centro di esportazione dell'industria del caucciù amazzonico e nel 1866 la sua posizione fu ulteriormente rafforzata dall'apertura alla navigazione del Rio delle Amazzoni, del Tocantins e del Tapajós. L'era del caucciù terminò dopo il boom del 1910-12, ma Belém continuò a essere il principale centro commerciale del Brasile settentrionale e l'entrepôt della valle amazzonica.
Collegata attraverso una ferrovia alla costa, la città è servita da un attivo aeroporto e dal maggior porto sul Rio delle Amazzoni ed è il più grande mercato dei prodotti agricoli e forestali dell'Amazzonia (cacao, manioca, arance, riso, miglio, legname, caucciù), di cui è considerata la porta d'accesso.