Nel 1930 succedette a Eli Heckscher, suo docente, nel ruolo di professore di economia alla Scuola di Economia di Stoccolma. Nel 1933 pubblicò un'opera che lo avrebbe reso celebre, Interregional and International Trade. In questo lavoro, Ohlin sviluppò una teoria economica del commercio internazionale, basata sulle precedenti ricerche di Heckscher e sulla sua tesi di dottorato. Il modello, conosciuto come modello di Heckscher-Ohlin, rappresentò uno spartiacque nella storia dell'economia internazionale, perché mostrava come i vantaggi comparati potessero essere legati alle caratteristiche proprie del lavoro e del capitale di un paese, e come queste potessero cambiare nel tempo. Il modello sarebbe stato utilizzato come base per future ricerche sugli effetti della protezione dei salari reali. Lo stesso Ohlin fece derivare dal modello il teorema di Heckscher-Ohlin, secondo il quale le economie dei vari paesi tendono a specializzarsi in quelle produzioni più adatte a sfruttare le risorse nazionali in modo efficiente.[5]
In seguito, Ohlin e altri membri della Scuola di Stoccolma estesero l'analisi economica di Knut Wicksell, dando vita a una teoria macroeconomica che anticipava quella keynesiana.[6]
Nel 1977 vinse il premio Nobel per l'economia, insieme a James Meade, per "gli innovativi contributi alla teoria del commercio internazionale e del movimento internazionale di capitali".[1]
Opere
Interregional and international trade, 1933
Transfer Difficulties, Real and Imagined in Economic Journal, 37 Mar., 1929.