Bosco Chiesanuova si colloca sulla dorsale tra il vajo di Squaranto e il vajo dell'Anguilla, due profondi canyon che danno origine, in pianura, rispettivamente alla val Squaranto e alla Valpantena, in provincia di Verona.
Il paese si trova a un'altitudine di 1106 m s.l.m., è il secondo capoluogo comunale più alto di Verona dopo Erbezzo (1 118). Dista 31 chilometri da Verona. È al nord-est della provincia e confina con la provincia di Trento. Il suo territorio ha una parte antropizzata a sud ed una a nord che possiede pascoli per l'alpeggio d'estate e campi da sci di fondo d'inverno nella vicina località di Malga San Giorgio.
Storia
Anche nel comune di Bosco Chiesanuova ci sono stati insediamenti umani del paleolitico, i più importanti a Lughezzano e a San Giorgio. Da sottolineare i ritrovamenti di San Giorgio, ad una altitudine di 1 500 metri circa, ma su un percorso importante a quei tempi per la presenza di un altopiano che permetteva l'attraversamento della zona senza grossi ostacoli naturali. Tutta la Lessinia e forse anche il Baldo rifornivano di selci l'intera Europa. Tanto per sottolineare l'importanza dell'altopiano, viene ancora usato adesso dai pellegrini, numerosi, che dal vicentino in due giorni vanno verso il Santuario della Madonna della Corona, una sorta di ridotto Cammino di Santiago.
Il comune ridivenne importante al tempo dei Tredici Comuni. Sul suo territorio si stanziarono due dei comuni cimbri: Frizzolana, l'attuale capoluogo, e Valdiporro, allora più importante. Molti i nomi delle contrade che testimoniano il passato cimbro del territorio: Porretal, Der, Tander, Scioster, Ghert, Grietz, ecc. Precedentemente la zona della Frizzolana era dominio di tre abbazie, quella di San Colombano di Bobbio (PC), con le corti del Priorato del monastero di San Colombano di Bardolino, San Zeno e quella di Santa Maria in Organo con presenze su vari territori dell'area veronese. La zona era specializzata nel carbon: era in pratica dedicata quasi esclusivamente alla produzione del carbone bianco, che si ottiene dalla parziale combustione del legname.
Il rapporto fra i dominanti e la comunità dei comuni cimbri fu sempre improntato a livelli di libertà elevati; per esempio nel 1326Cangrande della Scala concesse alla Frizzolana l'esenzione da alcuni tributi in cambio di un impegno alla difesa dei confini.
Particolare la struttura amministrativa fino al 1650 circa: il comune si reggeva su un Massaro, una sorta di sindaco coadiuvato da quattro consiglieri espressi ciascuno dalle frazioni, fra le quali vi era Erbezzo, che allora non aveva autonomia amministrativa. La fine della forte autonomia di Bosco, come di tutta la comunità cimbra, coincise col dominio Napoleonico, che nella zona di Verona cancellò le comunità indipendenti montane e le strutture abbaziali ancora esistenti. Il successivo dominio austriaco, invece di ripristinare le proprietà e le autonomie, le sottopose ad una specie di Demanio e le alienò verso i privati in una logica di preda di guerra. È importante l'evidenza di questa parte della storia veronese nelle vicende di Santa Maria in Organo, dove san Gaspare Bertoni, degli Stimmatini, acquistò la Chiesa e i fondi ancora annessi su esortazione del Vescovo.
Degno di nota il campanile della parrocchiale con le sue belle sei Campane alla veronese in Do. Il comune ebbe particolare importanza, come molti altri comuni della montagna e della campagna italiana nella seconda guerra mondiale, per il fenomeno degli sfollati, ovvero di persone normalmente residenti in città o zone soggette ai bombardamenti. Bosco, per la sua struttura ricettiva già ampia ed il suo essere lontano dai luoghi di guerra, fu utilizzata in maniera massiccia per questo fenomeno. Un particolare da menzionare è la nascita in questo luogo, da sfollato, di Massimo Moratti.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 aprile 2008.[8]
«Di azzurro, alla chiesa con antistante portico di cinque archi, d'oro, il frontone cimato da tre croci, una centrale, due laterali, dello stesso, la chiesa finestrata di sei, di nero, chiusa sotto gli archi primo, terzo, quinto, dello stesso, fondata sulla campagna di verde, accompagnata sui fianchi da quattro alberi, due e due, di verde, fustati al naturale, nodriti nella campagna. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo troncato di giallo e di bianco.
Lo stemma deriva da un sigillo comunale in uso alla fine del XIX secolo. La chiesa e gli alberi richiamano direttamente il toponimo, questi ultimi in particolare simboleggiano l'antica Silva Frizzolana che si estendeva nella regione.[9]
Museo Etnografico di Bosco Chiesanuova, con la sede staccata di Griez e la sua Giassara
Teatro Vittoria
Inaugurato il 30 dicembre 2006 dopo una completa ristrutturazione, è ora dedicato all'attività cinematografica e teatrale. Ogni anno ospita durante l'estate due importanti festival: Voce -Festival della Musica Corale (luglio) e il Film Festival della Lessinia dedicato al cinema di montagna che si svolge l'ultima settimana di agosto.
Eventi
Festa di S. Vitale
Si narra che, nella prima metà del XIX secolo, durante un periodo di forte siccità, la gente di Bosco andò in pellegrinaggio a San Vitale di Roverè Veronese, al fine di pregare per avere la pioggia. Al ritorno pioggia e neve caddero in gran misura, mettendo termine alla siccità. Per questo San Vitale fu venerato come patrono, riconoscendolo come autore di un miracolo popolare.
Festa della comunità Montana a Podestaria
Si svolge all'inizio di agosto. Ha una origine che affonda nel Medioevo, dalla antica fiera del Bestiame che si svolgeva ai tempi dei feudi religiosi, poi degli scaligeri ed infine della Nobile Compagnia dei Lessini. I malgari nei primi giorni di agosto si radunavano per commerciare e per pagare le decime in natura. Si correva un palio a cavallo, si esercitava la giustizia per piccoli reati o per le dispute dei confini da parte di un podestà (che diede il nome alla zona). Oggi dell'antica festa resta una mostra con premi per i bovini migliori, premiati con le cioche, i campanacci. Resta anche la nomina dei Bacani, una sorta di ordine cavalleresco riservato a persone che si sono distinte per la valorizzazione della montagna anche in senso lato. La cerimonia, in forma burlesca ricalca l'investitura dei cavalieri, dove al posto della spada si usa un bastone da pastore e al posto dell'armatura il tabarro nero (gaban) e il cappello.
L'edizione 2014 non si è svolta a causa problemi di bilancio dell'ente montano e al suo posto è stato mantenuto un presidio contro la presenza del lupo nel territorio della Lessinia.
Il 15 agosto, durante la festa dell'ospite, con al centro il piatto di gnocchi fatto nella tradizione dei malgari
Festa di San Michele a Maregge
Si tiene a Maregge il 29 settembre, tradizionale giorno della transumanza, durante il quale i mandriani trasferiscono ai pascoli della pianura le mandrie che hanno trascorso l'estate sui pascoli alti della Lessinia. Per tradizione si celebra la Santa Messa nell'Oratorio di San Michele; nella piazzola antistante, l'Associazione San Michele di Valpantena e Lessinia organizza una degustazione di prodotti tipici e il Mercatino delle Cose Passate, per beneficenza; nella vicina Locanda si cuociono le "trippe" tradizionali.
Economia
Fin dal XIX secolo il comune divenne soggiorno montano e turistico. La sua economia è legata anche a tutti i prodotti dell'alpeggio, tra cui il formaggio DOP " Monte Veronese" e all'agricoltura in generale.
Turismo
Bosco Chiesanuova rappresenta il primo polo sciistico dell'altopiano della Lessinia, in cui si possono praticare sport invernali.
Sci di fondo
Le piste del Centro Fondo Alta Lessinia si snodano tra alcuni degli angoli più suggestivi dell’altopiano nel Parco Naturale Regionale della Lessinia . Le viste panoramiche spaziano dal lago di Garda al Monte Baldo, più a nord il Gruppo dell’Adamello-Presanella e l’imponente Gruppo delle Dolomiti del Brenta e verso nord-est il Gruppo del Carega.
Numerosi sono i Km di piste perfettamente preparate, che vanno dai 1490 ai 1755 m. di quota. Tre i punti di partenza: S.Giorgio dove operano i Maestri della Scuola Sci Bosco Chiesanuova, Bocca di Selva per chi vuole inoltrarsi lungo la "Translessinia" con un'ascesa più dolce verso Castelberto ed infine passo Fittanze.
Per gli agonisti presso S.Giorgio è percorribile la pista “Gaibana”, sulla quale nel 1999 si sono svolti i Campionati Italiani di Sci Fondo.
Pattinaggio sul ghiaccio
Nel centro di Bosco Chiesanuova si trova il Palaghiaccio, uno stadio del ghiaccio all'aperto che permette di praticare hockey con la squadra dei Falchi Hockey Bosco e pattinaggio artistico o semplicemente di scivolare sulle lame divertendosi.
Sci alpino
Nell'alta val di Squaranto la località di Malga San Giorgio (1.500 m) è frequentata per la pratica dello sci, offre infatti diverse piste di discesa servite da altrettanti impianti sciistici ( purtroppo chiusi da qualche anno). Da ricordare anche il rifugio Bocca di SelvaArchiviato l'8 febbraio 2011 in Internet Archive., che si trova nel cuore del Parco naturale regionale della Lessinia a 1 550 metri di quota. La struttura, la cui costruzione risale al 1500, nasce per ospitare i malghesi durante i mesi d'alpeggio e per la lavorazione del latte, si compone da muri in pietra, solai in legno ed il tipico tetto in lastre di pietra della Lessina. Recentemente ristrutturato e convertito in parte alla nuova destinazione di rifugio, punto di partenza di numerosi sentieri escursionistici e percorsi in mountain-bike che d'inverno si trasformano in piste da sci di fondo. Il rifugio è aperto tutto l'anno, tutti i giorni nei mesi estivi ed invernali, il fine settimana in primavera e autunno.
Infrastrutture e trasporti
Il territorio comunale è attraversato dalla principale strada provinciale della Lessinia, la SP6 "dei Lessini", che lo collega a sud con Grezzana, la Valpantena e Verona, e a nord con le piste da sci della località turistica Malga San Giorgio. Poco fuori dal centro di Bosco la SP6 si interseca con la SP13 "dei Tredici Comuni" che, attraverso tutto l'altopiano lessinico, da Sant'Anna d'Alfaedo a Selva di Progno, collega le varie località che un tempo erano comuni cimbri. Il casello autostradale più vicino è quello di Verona Est, sull'autostrada A4, distante all'incirca 35 km.
Bosco è terra di campioni sportivi. Vanno segnalati: Fulvio Valbusa e Sabina Valbusa nazionali e campioni di sci di fondo (una ventina di titoli italiani in due, vittorie e piazzamenti nei mondiali e alle olimpiadi), Paola Pezzo due volte olimpionica di mountain Bike e due volte campionessa del mondo, a cui si può idealmente aggiungere Damiano Cunego campione mondiale juniores di ciclismo a Verona nel 1999 e vincitore del Giro d'Italia del 2004. Cunego è del confinante comune di Cerro Veronese, ma iniziò la sua attività sportiva come hockeista a Bosco. Sul fronte di hockey su ghiaccio, da segnalare giocatori con esperienze a livello di Serie A e di Nazionale Italiana come Massimo Stevanoni, campione d'Italia con i Vipers Milano, e Federico Bobba.
Ciclismo
Per tre volte Bosco Chiesanuova è stata sede di arrivo di una tappa del Giro d'Italia, la prima nel 1957, l'ultima nel 1979.
Dal 1958 al 1968 il territorio comunale è stato teatro della prestigiosa gara automobilistica denominata "Stallavena-Boscochiesanuova", anche conosciuta come la "Cronoscalata più veloce d'Europa", che si svolgeva sulla strada provinciale del Monti Lessini.