Il suo sistema sarà poi modificato e russificato negli anni dell'Unione Sovietica, ma sopravvive ancora oggi tra i bielorussi della diaspora e tra gli intellettuali, e ad esso ci si riferisce comunemente come Taraškievica.
Inoltre, come membro del Circolo dei Deputati Bielorusso, era anche un deputato nel Parlamento Polacco (Sejm) dal 1922 al 1927.
Nel 1933 venne liberato a causa di uno scambio di prigionieri tra Polacchi e Sovietici in cambio di Frantsishak Alyakhnovich, un giornalista e drammaturgo bielorusso imprigionato in un Gulag.
Dopo la sua liberazione visse in esilio sovietico prima di cadere vittima delle grandi purghe sul finire degli anni trenta.