Nel 1931 divenne giudice effettivo di Atletica leggera, nel 1932, commissario del Comitato Regionale Laziale della F.I.D.A.L., e nel 1937 presidente del comitato giudici federali. Durante la seconda guerra mondiale fu Capo Ufficio Stampa del C.O.N.I.
Il 18 marzo 1946 a Firenze[1] fu il primo Presidente eletto della FIDAL, carica che gli fu riconfermata fino all'assemblea di Milano del 9 marzo 1957 quando non si ricandidò e divenne presidente onorario.
Nel 1962 Zauli, che era Segretario generale del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e presidente onorario della FIDAL, fu eletto presidente del Comitato Europeo della IAAF (non esisteva ancora l'European Athletic Association)[2]; ebbe l'idea di una serie di incontri fra nazioni europee: nacque la Coppa Europa di atletica leggera, dopo aver varato un Sei Nazioni tra paesi occidentali.
Questi, conoscendolo bene, perché Zauli era il suo Segretario Generale[4] lo nominò quale Commissario Straordinario della F.I.G.C. al posto del rimosso Ottorino Barassi.
Zauli avviò un profondo risanamento del calcio italiano portando a termine le riforme che Barassi aveva avviato ma mai completato, ovvero la netta divisione tra Professionismo, Semiprofessionismo e Dilettantismo che in molti anni aveva lentamente portato il calcio italiano verso la crisi dovuta all'eccessivo afflusso di giocatori stranieri e oriundi che avevano tolto spazio ai giovani calciatori emergenti.
Il primo intervento fu fatto sui campionati di Serie A e Serie B dove i contratti dei giocatori subirono una stretta regolamentazione che imponeva la firma dello status di giocatore professionista e la quantificazione degli oneri previdenziali a quel momento inesistenti, perché il professionismo italiano era ancora vincolato alla regolamentazione introdotta nel 1926 dalla Carta di Viareggio.
«"è professionista colui che trae dallo sport i mezzi di sussistenza per sé e per la famiglia ed ha nell'esercizio sportivo l'occupazione fondamentale della propria vita."»
La trasformazione dei campionati regionali in dilettantistici fu il passaggio successivo che Zauli risolse con la nascita della Lega Nazionale Dilettanti, un duro lavoro di riconversione soprattutto delle società sportive (ex IV Serie) non ammesse alla Serie D i cui giocatori per anni erano stati abituati a ricevere dei rimborsi spese e che da questo momento devono rinunciare a tutto in nome del dilettantismo puro firmando una dichiarazione formale prima del tesseramento.
Con l'avvenuta elezione di tutte le nuove cariche federali per il quadriennio 1959-1962 terminò per Zauli un difficile periodo che rimase per sempre vincolato al suo nome.
Scomparve nel 1963 all'età di 60 anni a Grosseto, colpito da infarto mentre si accingeva a presenziare all'inaugurazione di un campo scuola del CONI.[7]
^A pag. 60 e 61 del libro Lega Nazionale Dilettanti trenta anni di storia e a pag. 46 del 1959/2009 F.I.G.C.Lega Nazionale Dilettanti 50 anni giocati bene.