I buchi coronali sono aree dove la corona solare è temporaneamente più scura e più fredda delle aree circostanti; anche il plasma possiede qui una densità inferiore. Dalla corona solare il campo magnetico si estende nello spazio interplanetario come un campo aperto.[1]
I buchi coronali sono stati scoperti quando i telescopi a raggi X della missione Skylab furono lanciati oltre l'atmosfera terrestre per rilevare la struttura della corona solare.[2][3]
Questi buchi sono in relazione con delle concentrazioni unipolari di linee di campo magnetico aperte; durante il minimo solare, i buchi coronali si trovano principalmente nelle regioni polari del Sole, mentre durante il massimo solare sono dislocate in tutta la superficie solare.
È noto che i componenti ad alta velocità del vento solare transitano lungo le linee magnetiche che passano attraverso i buchi coronali.
Note
^Freedman, Roger A., and William J. Kaufmann III. Our Star, the Sun, Universe, 8th ed. New York: W.H. Freeman, 2008. 419–420. Print.
^Massive Coronal Hole on the Sun, su NASA, NASA. URL consultato il 31 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2020).
^ John Kennewell e Andrew McDonald, What is a Coronal Hole?, su ips.gov.au, Australian Government Bureau of Meteorology (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2015).
Tamas Gombosi, Physics of the Space Environment, New York, Cambridge University Press, 1998, ISBN0-521-59264-X.
Jiang, Y., Chen, H., Shen, Y., Yang, L., & Li, K. (2007, January). Hα dimming associated with the eruption of a coronal sigmoid in the quiet Sun, Solar Physics, 240 (1), 77-87.