Canobbio è documentato nel 712 con il nome di Canobli[1]. Il 24 gennaio 864 Pietro, abate del monastero di Sant'Ambrogio di Milano, prese possesso, mediante la cerimonia dell'abbraccio d'una colonna, degli stabili a Canobbio, ceduti al monastero dal presbitero Engilberto[2].
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.
^Dizionario storico della Svizzera, Ufficio cantonale di statistica di Bellinzona
Bibliografia
Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 289-290.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 283-284.
Adriano Caprioli, Antonio Rimoldi, Luciano Vaccaro (a cura di), Diocesi di Como, Editrice La Scuola, Brescia 1986, 104.
Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 202, 264-265, 322.
Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
Emilio Motta, Effemeridi ticinesi, ristampa, Edizioni Metà Luna, Giubiasco 1991.