Il 7 aprile, nell'oceano Indiano, durante un'esercitazione di routine anti-pirateria in mare aperto, Phillips nota sui radar due strani bersagli e, osservando con un binocolo, scopre due strane barche in avvicinamento verso la sua nave. Temendo un'azione di pirateria, Phillips ordina all'equipaggio di tornare ai posti di raduno e prepararsi all'emergenza, poi contatta la UK Maritime Trade Operation di Dubai per avvisare dell'emergenza e cerca di ingannare i pirati somali fingendo di contattare una nave da guerra. Una delle barche fugge, mentre l'altra, con a bordo quattro pirati, si avvicina sempre più alla nave, salvo poi rimanere in panne.
L'8 aprile, dopo aver riparato il motore, i 4 pirati Abduwali Muse, Adan Bilal, Nour Najee e Walid Elmi, armati di fucili d'assalto AK-47, si dirigono nuovamente all'assalto della Maersk Alabama. A questo punto Phillips, dopo aver informato dell'emergenza l'US Maritime Emergency Line di Northwood (Londra), cerca di respingerli attivando gli idranti e sparando alcuni bengala nella loro direzione. Nonostante ciò i pirati riescono ad agganciare la scala sulla murata della nave e Phillips ordina all'equipaggio di nascondersi nella sala macchine e aspettare i soccorsi.
I quattro pirati irrompono sul ponte di comando e prendono in ostaggio Phillips e i suoi colleghi. Phillips, tenuto sotto tiro da Muse, gli dice che la nave viene dall'America, trasporta solo cibo e che è in panne, ed afferma che la cassaforte contiene una somma di circa 30 000 dollari. Muse gli spiega che vogliono sequestrare la nave con lo scopo di arricchirsi, rivolgendosi al comandante con il nomignolo di "Irish" per via delle sue origini irlandesi.
Sotto la minaccia delle armi, Phillips consegna ai pirati la sua ricetrasmittente mentre Muse gli ordina di perquisire insieme la nave e la sala macchine. Appena arrivati, Bilal, visto che è scalzo, si taglia accidentalmente i piedi a causa del vetro sparso dall'equipaggio come trappola davanti all'ingresso della sala. Muse ordina poi al dolorante Bilal di portare con sé Phillips sul ponte di comando e perquisisce da solo la sala macchine, dove viene aggredito dai membri dell'equipaggio, che lo feriscono alla mano con un coltello e lo catturano.
Dopo aver cercato di negoziare invano con i pirati, l'equipaggio è costretto a rilasciare Muse, quindi i pirati caricano Phillips a bordo di una lancia di salvataggio con l'intento di raggiungere la costa somala per ottenere un riscatto. Nel frattempo, sul cacciatorpediniereUSS Bainbridge, il comandante Frank Castellano prende conoscenza dell'emergenza e ordina all'equipaggio di accostare a est verso la lancia per monitorare la situazione.
Durante la notte, Muse cerca di contattare il suo capo Hufan con la sua radio e, uscito fuori dalla lancia, scopre che la Maersk Alabama non è in panne e che quindi il capitano Phillips gli ha mentito.
La mattina del 9 aprile, il comandante Castellano apprende dal viceammiraglio Michelle Howard che la Casa Bianca vuole optare una soluzione pacifica per salvare il comandante Phillips, prima che la lancia raggiunga la Somalia; però Howard afferma anche che, se Castellano non riuscirà a fermare i pirati, la Marina degli Stati Uniti manderà una squadra di assaltatori del DEVGRU.
Giunta la sera Muse contatta nuovamente Hufan, il quale gli riferisce di avere un guasto al motore della sua barca e ordina a Muse di proseguire senza di lui. A Virginia Beach, intanto, un gruppo di assaltatori del DEVGRU dei Navy Seals si prepara ad imbarcarsi su di un C-130 per fronteggiare l'emergenza.
Poco tempo dopo il Bainbridge arriva e Castellano ordina ai pirati di lasciare libero Phillips; Muse gli risponde ribadendo che sono soltanto pescatori, non criminali, e che vogliono 10 milioni di dollari. Nemo, un interprete della Marina, interviene e domanda se hanno bisogno di cibo e acqua: Muse accetta, anche se teme inganni. Contemporaneamente un gruppo di soldati della Marina arriva alla Maersk Alabama e ordina all'equipaggio di dirigersi a Mombasa per motivi di sicurezza, dopo ad aver rassicurato l'equipaggio sul fatto che il comandante è in buone condizioni.
La mattina seguente, il 10 aprile, giungono verso la lancia due gommoni con a bordo di nuovo Nemo, che ordina ai pirati di mostrare Phillips. I pirati acconsentono e mostrano il comandante, il quale comunica di essere in ottime condizioni e di essere seduto allo strapuntino numero 15 della lancia. Dopo aver rimandato dentro il comandante, Muse pretende i 10 milioni di dollari e, durante una colluttazione, Najee spara un colpo di pistola vicino alla testa di Phillips. Castellano sente il colpo e ordina a Muse di passare la ricetrasmittente a Phillips: l'ostaggio rassicura Castellano, che allora cerca di convincere Muse sulle intenzioni pacifiche della Marina. Muse, nonostante le preghiere di Castellano e di Phillips, non vuole arrendersi ed insiste nel voler portare l'ostaggio vivo in Somalia.
Durante la notte un C-130 fa paracadutare uno squadrone di assaltatori del DEVGRU. Nel frattempo Phillips, con la scusa di urinare, tenta di fuggire dalla lancia tuffandosi in mare ma, dopo aver scatenato l'allarme tra l'equipaggio del Bainbridge e sotto la minaccia delle armi da parte dei pirati, è costretto a risalire a bordo, dove viene brutalmente picchiato da Najee. Sarà Muse stesso a fermare il pestaggio.
Immediatamente dopo, un elicottero Black Hawk tiene sotto tiro la lancia e Castellano invita nuovamente i pirati ad arrendersi, ma Muse con una pistola risponde alla Marina minacciando di uccidere il capitano. Interviene un comandante del DEVGRU, che dichiara che alcuni negoziatori hanno parlato con gli anziani (i capi della tribù di provenienza dei pirati) per avviare un accordo. Muse acconsente al negoziato e risparmia la vita a Phillips.
La notte dell'11 aprile, sulla portaelicotteriUSS Boxer, una squadra di cecchini del DEVGRU armati di fucili SR-25 vengono inviati sul Bainbridge e stabiliscono una posizione di tiro sul ponte di poppa del cacciatorpediniere, con l'ordine di reagire solo se la vita di Phillips si troverà in pericolo. Poco tempo dopo un gommone arriva vicino alla lancia e un negoziatore ordina ai suoi uomini di agganciarla con un cavo da rimorchio. Fatto ciò il negoziatore fa indossare a Phillips una maglietta colorata e convince Muse, dopo qualche riluttanza, a salire a bordo del Bainbridge per incontrare gli anziani.
Sul ponte di poppa del Bainbridge vengono accesi dei fari per facilitare l'individuazione dei bersagli da parte dei cecchini, ma le onde investono la lancia, rendendo difficile il tiro di precisione degli assaltatori.
Phillips nel frattempo indossa la maglia che gli ha lasciato il negoziatore, ma Najee minaccia di ucciderlo e ordina a Bilal di sparargli se si muoverà ancora. Il capitano, ormai disperato, raccoglie da terra una penna e un foglio di carta per scrivere un messaggio a sua moglie, ma Najee lo aggredisce brutalmente e tra i due nasce una colluttazione che fa salire la tensione tra l'equipaggio del Bainbridge. Bilal colpisce Phillips col calcio del suo AK-47 e, dopo averlo bendato, lo lega in un angolo con una corda come per un'esecuzione, mentre questi urla disperato e invoca il nome dei suoi cari.
Najee punta insistentemente la pistola contro Phillips, quindi il comandante del DEVGRU, temendo l'incolumità del comandante, ordina agli assaltatori di sparare. Tre tiratori scelti aprono il fuoco e i tre pirati a bordo muoiono crivellati. Poco dopo altri due assaltatori SEAL si introducono nella lancia, traggono in salvo Phillips e lo conducono a bordo del Bainbridge, mentre Muse viene arrestato ed estradato negli Stati Uniti con l'accusa di pirateria. Phillips viene infine condotto in infermeria per essere sottoposto a un esame medico dove, seppur disorientato e in stato di shock, ringrazia la squadra di soccorso per avergli salvato la vita.
Nei titoli di coda appaiono alcune didascalie che descrivono il rientro in patria di Phillips avvenuto il 17 aprile e la condanna negli Stati Uniti a 33 anni di carcere di Muse, che sconta la sua pena nel carcere di Terre Haute. Phillips è tornato in mare il 25 luglio 2010, poco più di un anno dopo il sequestro e tre mesi dopo la pubblicazione della sua autobiografiaIl dovere di un capitano.
Sull'aggregatore Rotten Tomatoes il film riceve il 93% delle recensioni professionali positive con un voto medio di 8,3 su 10 basato su 281 critiche,[4] mentre su Metacritic ottiene un punteggio di 82 su 100 basato su 48 critiche.[5]