Barabino fu certamente il più importante e creativo architetto genovese del XIX secolo.
La sua opera, svolta principalmente nell'ambito genovese, fu di enorme importanza per la configurazione ottocentesca della città. La sua matrice culturale, improntata al principi del neoclassicismo, ebbe estrema coerenza formale e influenzò il gusto della prima metà del secolo. La sua opera di urbanista determinò lo sviluppo della città come prima aveva fatto solo Galeazzo Alessi.
Agli esordi della sua carriera, in merito al suo progetto di “Prolungamento del Molo di Genova, con bagni, batteria, caserme, e con un monumento al cittadino Colombo per l'uso di fanale”, fu accolto tra i soci di merito della Ligustica il 16 agosto 1795, assieme a Lorenzo Fontana (nipote quest'ultimo di Gaetano Cantoni) e a Giacinto Pellegrini. Il 7 giugno 1802 Barabino venne chiamato all'Accademia per dirigere le scuole riunite di architettura e di ornato, succedendo qui ad Emanuele Andrea Tagliafichi e a Giovanni Battista Cervetto, con incarico triennale.
Tra i primi progetti del Barabino sono i Lavatoi della Repubblica del 1797. A seguito di una causa di malversazione relativa a questa opera, di cui forse Barabino non fu colpevole, dovette passare alcuni anni di attività in sordina, prima di riemergere come principale architetto della città.
Il 1825 fu un anno chiave per l'architetto che ricoprì per il decennio successivo il ruolo di maggiore architetto della città. Barabino produsse in questi anni alcuni importanti progetti architettonici, primo fra tutti il Teatro Carlo Felice, e fu il principale coordinatore dei piani urbanistici della città, che ne influenzarono lo sviluppo dei successivi decenni.
Barabino ebbe anche un'intensa attività didattica. Già nel 1807 aprì un atelier d'istruzione con il Cervetto. Fu, dal 1808 al 1811 direttore dell'ornato alla medesima Accademia, mentre dal 1824 fino alla morte assunse la direzione dell'intero istituto.
Tra i suoi allievi Giovanni Battista Resasco e Ignazio Gardella senior.
La morte lo colse nell'epidemia di colera del 1835, quando gli era appena stato affidato il progetto per la realizzazione del cimitero monumentale di Staglieno.
Principali progetti e realizzazioni a Genova
1796 Casa Masuccone (in piazza Matteotti, tra la piazza, vico Notari, vico delle Erbe).
1797 Lavatoi pubblici dei Servi (oggi nei Giardini Baltimora, restaurati e ambientati nuovamente da Ignazio Gardella).
1821 Progetto per il parco dell'Acquasola. I lavori del parco verranno diretti dall'architetto tra il 1825-1826. In questa realizzazione unisce in un unico terrazzamento il Bastione dell'Acquasola, i mucchi dell'Acquasola, le mura dell'Acquasola arrivando al bastione di Luccoli, occupato dalla Villetta DiNegro.
1825 Propone il Progetto per aumentare le abitazioni nella città di Genova. Tale piano urbanistico concepisce un'espansione urbana per assi rettilinei esterni a quella che era la città medioevale. Lo sviluppo successivo della città, pur nelle differenze realizzative, manterrà di questo piano il sistema per assi rettilinei.
Il fondo di Carlo Barabino[1] è costituito essenzialmente dai disegni che sono stati venduti dagli eredi dell'architetto ad un rivenditore di libri antichi. Su segnalazione di quest'ultimo, il Centro Servizi Bibliotecari di architettura, vista l'eccezionalità dei documenti, ne ha predisposto l'acquisto nell'anno 2006. Nel 2008 la dott.ssa Antonella Mastrorilli, collaboratrice del Centro Servizi Bibliotecari, ha redatto un elenco descrittivo dei disegni nell'ambito di un progetto di riordinamento ed inventariazione del fondo, per valorizzarlo e renderlo fruibile.
Note
^Fondo Barabino Carlo, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 3 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2018).
Bibliografia
Emmina De Negri, Ottocento e rinnovamento urbano. Carlo Barabino, Genova, Sagep, 1977.
Mirko Grassi, Barabino e Genova, Itinerario di Domus n. 60, allegato a Domus n. 719, settembre 1990.
Claudio Tosi, La facciata della Basilica Santissima Annunziata del Vastato e i progetti per un monumento a Pio VII, in «La Berio», 1 (2003), pp. 3–17.
Francesco Gastaldi, Silvia Soppa, Triennale di Milano-Università degli Studi di Genova, Genova. Piani 1866-1980, Libreria CLUP Milano, 2004, (con annesso CD-ROM), ISBN 88-7090-680-9.
Stefano Fera, Marco Spesso, Carlo Francesco Barabino. (1768-1835) architettura per Genova, Genova, COEDIT, 2010.