Figlio di Giovanni Battista I, I marchese di Assigliano, nacque a Genova nel 1624, in seno ad una delle famiglie più importanti della repubblica, arricchitasi con l'attività bancaria.
Nel 1653 sposò Geronima, della prestigiosa famiglia genovese dei Doria, nipote di Ambrogio, 94º doge di Genova.
Nel 1666 Carlo si stabilì nel vecchio castello di Acquaviva delle Fonti, trasformandolo in un'elegante dimora[4].
Nel 1686 Carlo I fu nominato dal padre "erede di tutti i beni mobili e stabili, burgensatici, feudali…, di qualsivoglia titolo, censo, annue entrate, dinari, gioie, argento lavorato e non lavorato, suppellettili, animali, nomi di debitori", compresi alcuni oneri nei confronti dei suoi fratelli, tutti esponenti delle alte sfere clericali[3].
Il 7 agosto 1690 la famiglia de Mari fu ascritta al Seggio napoletano di Porto, sancendo l'ingresso tra la nobiltà di Napoli.
Carlo fu sepolto ad Acquaviva. In seguito, nel corso del feudo di Carlo III durante il decennio francese, la tomba di famiglia fu assaltata dagli acquavivani, esasperati dalle vessazioni dei de Mari e per la nota fede sanfedista di quest'ultimo. Carlo III riparò a Gioia del Colle, dove trasportò la lapide di Carlo I e dove ne pose la collocazione finale nella locale chiesa di San Francesco[6].
Note
^Raffaele Colapietra, Genovesi in Puglia nel Cinque e Seicento, 1982, pp. 21-71.