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Nativo di Bologna si trasferì per motivi di lavoro a Torino impiegato presso le Ferrovie Alta Italia alla stazione di Porta Nuova. Allo scoppio della terza guerra di indipendenza del 1866 contro l'Austria, Zanoia si arruolò nel Corpo Volontari Italiani di Giuseppe Garibaldi e fu incorporato nella 1ª compagnia del 2º Reggimento Volontari Italiani comandata dal capitano Ettore Filippini. Prese parte alle operazioni in Val Vestino e nella battaglia di Pieve di Ledro si comportò valorosamente nell'assalto contro le linee austriache del maggiore Philipp Graf Grunne: ferito gravemente ad una gamba, nel mese di dicembre sarà amputato presso l'ospedale militare del Seminario di Bergamo.
Ripreso il suo lavoro presso le Ferrovie, il 31 maggio 1867 si recò a Bologna a ritirare le 1.000 lire deliberate dal consiglio comunale per i bolognesi che erano stati insigniti di medaglia d’argento al valor militare che lui si guadagnò per i fatti d’armi di Valsabbia e Tirolo. Fu nominato cavaliere ufficiale del Regno d'Italia.
Di idee mazziniane, Zanoia strinse rapporti con Ergisto Bezzi, Giorgio Imbriani, Federico e Giuseppe Beghelli. Sposatosi nel 1875, ricoprì dal 1898, per molti anni, la carica di presidente, o vice, della Società Reduci delle patrie battaglie di Torino che, tra l'altro, sotto la sua presidenza e su proposta del consigliere fossanese Giovanni Boffré, l'assemblea generale dei soci, nella seduta del 26 giugno 1898, nominò il generale Bava Beccaris socio onorario.
Negli anni successivi alla terza guerra di indipendenza, Zanoia, come scrisse Ergisto Bezzi, « ...è in lotta con tutti i ministri perché vuole aumentata la pensione della sua croce, che è di £. 100, datagli nel ’66. Quelle croci che danno ora hanno la pensione di £. 250. Mi fece leggere molte lettere scritte ai ministri in questi due anni, perché i mutilati pensionati delle altre guerre siano parificati a quelli di oggi, e l’ottenne, ed era giusto; figuratevi che il povero Zanoia per la sua gamba lasciata nel Trentino nel ’66 aveva nette £ 1,40, dico una e quaranta al giorno, e come dice lui, se non avesse avuto la pensione delle ferrovie per vivere, avrebbe dovuto andare in giro a suonare il mecca-mecca .. »[1].
Il diario di guerra
Carlo Zanoia raccontò le sue esperienze di guerra in un diario, che sarà poi riscoperto e valorizzato dallo storico Giuseppe Locatelli Milesi e pubblicato nel 1966 da Alberto Agazzi, curatore del Museo del Risorgimento di Bergamo. Il diario relativo ai fatti dell'invasione garibaldina del Trentino nel 1866, ha un'importanza storica in quanto descrive i fatti successi vissuti da un protagonista dal 26 maggio, giorno dell'arruolamento, fino al 10 dicembre 1866 con annotazioni successive datate Torino 4 aprile 1867, Torino 31 maggio 1867 e una nota del maggio 1916 di Zanoja stesso: "Ultimato dopo 50 anni, la trascrizione da matita in inchiostro, perché riesciva quasi inleggibile lo scritto originale, di queste note, fatto giornalmente a matita. Il presente Diario, per oltre 20 anni l'ho creduto perduto, perché nel trasloco di casa era andato casualmente in luogo di difficile rinvenimento. Le cancellature e spazi in bianco, si riferivano ad episodi giovanili! e dopo 50 anni li ho cancellati! Ricordi inutili! Maggio 1916".
Scritto
Diario della Campagna garibaldina del 1866, a cura di Alberto Agazzi, in "Studi Garibaldini", n. 6, Bergamo 1965
^Ergisto Bezzi, Irredentismo e Interventismo nelle lettere agli amici 1903-1920, a cura di Terenzio Grandi e Bice Rizzi, 1963, pag. 177.
Bibliografia
Gianpaolo Zeni, La guerra delle Sette Settimane. La campagna garibaldina del 1866 sul fronte di Magasa e Val Vestino, Comune e Biblioteca di Magasa, 2006
Ugo Pesci, I bolognesi nelle guerre nazionali, a cura della Federazione fra la società militari della città e provincia di Bologna – 1906, pag. 222
Giorgio Imbriani, Albo a Giorgio Imbriani, 1871
Rassegna degli archivi di Stato, a cura della Direzione generale degli archivi di Stato, 1972, pag. 632
Mariano, Alfredo e Michelangeol d'Ayala, Vite degl'italiani benemeriti della libertà e della patria: benemeriti della libertà e della patria, pubblicato da Coi tipi di M. Cellini, 1868
Terenzio Grandi, Un giornalista repubblicano nell'Ottocento piemontese: Giuseppe Beghelli ..., 1970, pag. 104
Gabriele Fantoni, Diario dei martiri italiani dal 1176 al 1870, 1885
Catalogo della raccolta fantoni: nel Museo civico di Vivenza per la storia del 1848 in particolare e del risorgimento nazionale in generale, a cura del Museo civico di Vicenza, pubblicato da Stab. tip. L. Fabris, 1904
Vittorio Bersezio, In memoria di Giovanni Battista Bottero nel giorno anniversario della sua morte, 16 novembre 1898, pubblicato da Tipografia della Gazzetta del Popolo, 1898
Maurice Mauviel, Un Garibaldien niçois, Fils du Printemps des Peuples: Giuseppe Beghelli (1847-1877), Editions Wallada, Draguignan, 2006
Maurice Mauviel, L'incroyable odyssée d'Henri Sappia Conspirateur et agent secret sous le Second Empire, éditions Wallâda, Draguignan, France; mars 2007 seconde édition
Maurice Mauviel, Garibaldi et Nice : le non-dit : au lendemain des festivites du bicentenaire de la naissance de Giuseppe Garibaldi , S.l. : s. n., 2007;
Maurice Mauviel - Elso Simone Serpentini, Enrico Sappia. Cospiratore e agente segreto di Mazzini, Artemia Edizioni, Mosciano Sant'Angelo, 2009.