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Carolina Cristofori

Carolina Cristofori

Carolina Cristofori in Piva (Rovigo, 1837Bologna, 25 febbraio 1881) fu una delle amanti del poeta Giosuè Carducci, che la immortalò in alcune poesie (tra cui la celebre Alla stazione in una mattina d'autunno) con il senhal “Lidia”.

La relazione tra i due è testimoniata da un fitto carteggio, più volte edito[1].

Biografia

Epigrafe della lapide presso la Certosa di Bologna, Loggia del Colombario, lato ovest

Nata a Rovigo da una famiglia di origine mantovana, studiò a Verona. Si sposò con il colonnello Domenico Piva, garibaldino, da cui ebbe dei figli, vivendo con lui prima in Sicilia,[2] poi a Milano e a Bologna.

Carducci si innamorò di Carolina all'età di 36 anni (la donna ne aveva dieci di meno): la relazione extraconiugale durò fino al 1878.[3]

Carolina Cristofori morì di tubercolosi nel 1881 a Bologna.

Cultura di massa

La storia d'amore tra Carducci e “Lina” è narrata nel romanzo storico di Marco Sterpos Il poeta, la donnissima e il generale. Il grande amore di Giosuè Carducci.[4]

Note

  1. ^ Gino Piva figlio illegittimo di Carducci, su Il Domani di Bologna
  2. ^ Carducci e la Pantera, su L'Unione Sarda.
  3. ^ II terremoto amoroso tra la mantovana Carolina e Giosuè Carducci, su La Voce di Mantova.
  4. ^ Marco Sterpos, Il poeta, la donnissima e il generale. Il grande amore di Giosuè Carducci, Modena, Mucchi Editore, 2020, ISBN 978-88-7000-824-1.

Bibliografia

  • Luigi Russo, Il trapasso dai “Giambi ed Epodi” alle “Rime nuove” (crisi amorosa e crisi poetica), in Belfagor, vol. 9, n° 6 (30 novembre 1954), pp. 609-610.

Collegamenti esterni

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