La Casata di Lussemburgo fu una delle maggiori dinastie medioevali, i cui membri divennero imperatori del Sacro Romano Impero e successivamente regnanti di numerosi altri territori europei (dapprima conti e poi duchi di Lussemburgo, poi re di Boemia e di Ungheria, duchi di Brabante, margravi di Brandeburgo, Lusazia e Moravia, duchi di Slesia, ecc.). La dinastia traeva origine da una ramo dell'antica casata delle Ardenne-Verdun e prese nome della Contea di Lussemburgo che divenne loro possesso.
Le fortune della casata dei Lussemburgo emersero con l'elezione nel 1308 di Enrico conte di Lussemburgo quale Imperatore del Sacro Romano Impero (con il nome di Enrico VII), il cui figlio Giovanni I di Boemia ricevette anche la corona di Boemia. Durante tutto il secolo XIV i Lussemburgo dovettero disputare la corona alla casa bavarese dei Wittelsbach, che in ben due occasioni riuscirono a vincere la contesa, assicurandosi il trono imperiale. Con la morte dell'ultimo esponente maschile in linea diretta della casata, l'imperatore Sigismondo di Lussemburgo, i loro possedimenti principali vennero ereditati dalle dinastie degli Asburgo e degli Jagelloni.
Alcuni rami cadetti della Casata di Lussemburgo, furono investiti di feudi minori, come i Lussemburgo-Ligny (signori e poi conti di Ligny e per un certo periodo anche conti di Saint-Pol), i quali, mentre il ramo primigenio si estingueva nel XV secolo, sopravvissero sino al XVII secolo, restando coinvolti nella storia della monarchia francese.
Principali membri
Baldovino di Lussemburgo (c. 1285–1354) - principe arcivescovo di Treviri e quindi arcicancelliere di Borgogna 1307–1354.