Il Càssaro (u Cassaru in siciliano), ufficialmente Via Vittorio Emanuele, già soprannominata Via Toledo e Via Marmorea, è la strada più antica - e fra quelle più ampie - di Palermo.[2][3][4][5] La strada prende il nome dall'antico omonimo quartiere, chiamato in arabo Al Qasar[6].
È indicato dai cittadini palermitani principalmente come "Corso Vittorio".
Storia
La strada venne tracciata nel VII secolo a.C. con la creazione stessa della città da parte dei Fenici, e tagliava in due parti l'agglomerato collegando l'originario porto alla necropoli posta subito alle spalle della città.[5][7]
In epoca araba divenne l'asse principale tipico dell'urbanistica araba dal quale si diramano le varie strade secondarie o darbi che si innestavano a questa ortogonalmente e che poi vanno a intricarsi nel territorio terminando negli aziqqa, vicoli ciechi tipici del centro cittadino. La modifica più importante al suo tracciato si ebbe nella seconda metà del Cinquecento, periodo in cui la città è capitale del viceregno spagnolo. Il progetto, probabilmente definito sin dall'inizio ma attuato in diverse fasi, prevedeva la rettifica e l'allargamento della strada fino a piazza della Marina. I lavori, con l'autorizzazione del viceré García de Toledo, iniziarono nel 1567: si iniziò con la rettifica della facciata meridionale fino a Porta dei Patitelli, poi con una massiccia opera di sventramenti, avvenuta in due fasi, per raggiungere piazza marina ed infine con la rettifica della facciata settentrionale. Lo sviluppo di questa "Strada Nuova", fu supportata attivamente dalla nobiltà palermitana che non solo contribuì alla realizzazione, ma creò anche spazi nuovi, come l'apertura di Piazza Aragona (successivamente Bologna, o dei Bologna, volgarmente chiamata Bologni) o Piazza Pretoria. Nel 1577 i lavori non erano ancora del tutto ultimati, e l'originale progetto fu totalmente stravolto nel 1581 dal viceré Marcantonio Colonna che prolungò la strada fino alle mura aprendola sul mare con Porta Felice.[8]
Nel luglio del 2015 il Comune di Palermo ha proceduto ad una chiusura parziale al traffico di tutto l'asse, a partire dalla Cattedrale fino ai Quattro Canti; quattro anni dopo, nell'agosto 2019, la chiusura al traffico è stata prolungata fino all'altezza di Piazza Marina.
Lungo il suo asse o nelle immediate vicinanze si trovano 6 dei 9 beni monumentali che compongono il sito seriale Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, inserito nella Lista dei patrimoni dell'umanità dall'UNESCO nel 2015: Palazzo Reale, Cappella Palatina, Cattedrale di Palermo, Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, Chiesa della Martorana, Chiesa di San Cataldo
Toponomastica
Il nome di Càssaro deriva dall'antico nome arabo al Qasr (la fortificata): infatti questa zona, durante la dominazione araba, venne significativamente fortificata.[5] Durante il Medioevo assunse anche il nome di al balat in arabo o di via Marmorea[1] (in epoca normanna),[9][10] parola rimasta nell'uso comune siciliano ad indicare il marmo e i basoli. Nel tardo cinquecento, periodo del viceregno, assunse anche il nome di via Toledo in onore del Viceré di Sicilia García Álvarez de Toledo y Osorio, marchese di Villafranca del Bierzo,[1] uno dei principali artefici della rettifica della strada. Il nome Cassaro si mantenne tale per lungo periodo; solo dopo l'unificazione dell'Italia la strada fu dedicata a Vittorio Emanuele II, anche se il vecchio nome viene ancora utilizzato.[11]
Struttura
La strada si presenta perfettamente dritta da Porta Nuova, a monte, a Porta Felice, quasi sul mare; vi è poi una leggera discesa, digradante verso il mare. In tutto il suo percorso si trovano molte strade che confluiscono in essa, ma solo due la attraversano, la via Maqueda, con la quale forma l'incrocio dei Quattro Canti, e via Roma.
Monumenti
Una lista quasi esaustiva dei monumenti che affacciano sul corso:[12]
Note
- ^ a b c d Gaspare Palermo Volume primo, pag. 93.
- ^ Pagine 24, 31, 683, Agostino Inveges, "Palermo Sacro" - "Annali della felice città di Palermo, prima sedia, corona del rè, e capo del regno ..." [1], Parte seconda, Pietro dell'Isola, 1651, Palermo.
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pag. 92.
- ^ Panormus... le vedute del Cassaro, l'odierno corso Vittorio Emanuele
- ^ a b c Copia archiviata, su comune.palermo.it. URL consultato il 4 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2009).
- ^ Il Cassaro dagli arabi alle famiglie feudali: la storia del quartiere più antico di Palermo
- ^ Copia archiviata, su bellapalermonline.com. URL consultato il 4 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2009).
- ^ Palermo e “il Cassaro”: chiamiamolo così! | www.palermoviva.it, su palermoviva.it, 6 novembre 2022. URL consultato il 4 aprile 2024.
- ^ Virgilio Xoom - Sito non trovato
- ^ Pagine IX e X, Carmelo Piola, "Dizionario delle strade di Palermo ..." [2], Palermo, Stamperia di Michele Amenta, 1870.
- ^ cassaro palermo - Repubblica.it » Ricerca
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pag. 94, 95.
- ^ Ingresso da piazza della Vittoria.
- ^ Ingresso da via delle Scuole.
- ^ Ingresso da via SS. Salvatore.
- ^ Ingresso da piazza Bologni.
- ^ a b Ingresso da piazza Pretoria.
- ^ Ingresso da piazza Marina.
Bibliografia
- Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo", Volume I, Palermo, Reale Stamperia, 1816.
- Laura Bica, Palermo l'asse dell'oriente, Palermo, Publisicula, 1980.
- Guidoni, L'arte di progettare le città, Roma, Edizioni Kappa, 1992.
- Adriana Chirco, Mario Di Liberto, Il Cassaro di Palermo. Atmosfere e architetture tra Porta Nuova e Porta Felice, Dario Flaccovio Editore, 2017
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni