Chi lavora è perduto (In capo al mondo) è un film del 1963, il primo diretto da Tinto Brass. Il protagonista del film è Bonifacio (Sady Rebbot), un ventisettenne che si trova a girovagare per Venezia.
Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare[1].
Trama
Bonifacio è un rampante disegnatore fresco di diploma e sta per entrare a far parte di una grande industria, ma il lavoro lo annoia incredibilmente. Le sue idee e fantasie si indirizzano verso posizioni totalmente anarchiche, anche se due amici sono stati ricoverati in manicomio proprio a causa del loro idealismo. Il giovane senza speranza si ribella contro il sistema che dovrebbe inglobarlo, vagando senza meta per Venezia.
Cameo
Brass fa da controfigura all'attore principale nelle riprese della voga: sono inquadrate le mani di Tinto e parte del corpo, visto da dietro. Appare inoltre al Festival del Lido come "paparazzo".
Censura
Il film venne inizialmente bocciato dalla censura, che chiese dei tagli alla pellicola. Tinto Brass si rifiutò, e nonostante tutto riuscì comunque a far uscire al cinema il film nella sua versione integrale, cambiando solamente il titolo del film da In capo al mondo a Chi lavora è perduto[2]. Secondo quanto dichiarato dal regista, ciò fu possibile anche grazie al nuovo Ministro dello Spettacolo socialista del governo di centro-sinistra che si era insediato nel frattempo e della nuova composizione della Commissione per la revisione cinematografica[3].
Note
Bibliografia
- Fernaldo Di Giammatteo, Dizionario del cinema italiano. Dall'inizio del secolo a oggi i film che hanno segnato la storia del nostro cinema, Roma, Editori Riuniti, 1995, ISBN 88-359-4008-7.
Altri progetti
Collegamenti esterni
- Chi lavora è perduto, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Chi lavora è perduto, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Chi lavora è perduto, su AllMovie, All Media Network.
- (EN, ES) Chi lavora è perduto, su FilmAffinity.
- (EN) Chi lavora è perduto, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- Recensione del recente dvd, su schermiblog.blogspot.com. URL consultato il 2 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2012).