Chiese delle corporazioni di arti e mestieri di Roma
Sede della corporazione dei calzolai al Campidoglio[1]
A Roma le Corporazioni delle arti e mestieri si chiamavano Universitas. Erano una maglia della rete sociale della città, rappresentavano i gruppi economici e professionali presso il governo cittadino (le più importanti avevano le sedi ufficiali al Campidoglio), avevano propri Consoli e tribunali[2], e funzionavano anche come società di mutuo soccorso, garantendo ai propri aderenti qualche supporto economico per le vedove e una piccola dote per le orfane in stato di bisogno, e una tomba, quando ancora si seppelliva nelle chiese[3].
Naturalmente, ogni corporazione possedeva e manteneva la propria chiesa, che era il luogo di aggregazione del gruppo professionale. La chiesa, a cui erano spesso annessi un ospedale e un oratorio, era sede della Confraternita che esercitava il controllo sociale sul comportamento degli aderenti, organizzava le feste patronali e in genere la vita religiosa della corporazione.
la chiesa degli Artisti, san Luca (e Martina) la chiesa dei Barbieri, santi Cosma e Damiano la chiesa dei Farmacisti, San Lorenzo in Miranda, sul tempio di Antonino e Faustina la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, sopra il Mamertinum la chiesa dei Sarti, Sant'Omobono la chiesa dei Fabbri, Sant'Eligio dei Ferrari l'oratorio dei Pescivendoli, Sant'Andrea a Sant'Angelo in Pescheria la chiesa dei Fornai, Santa Maria di Loreto al Foro Traiano la chiesa degli Osti, San Rocco a Campo Marzio la chiesa dei Librai, Santa Barbara alla Regola
Lo Stato unitario abolì, nel 1873, tutte le numerosissime Confraternite che trovò a Roma, incamerandone i beni e gli archivi.
Molte di queste chiese tuttavia esistono ancora, e molte erano ubicate tra il Campidoglio e il Foro romano. Tra queste:
la chiesa di Santa Maria di Loreto al Foro di Traiano, della confraternita dei fornai, nel luogo in cui già Traiano aveva posto il mercato delle farine e delle granaglie e il Collegium pistorum (la corporazione dei fornai).
^I "Collegi" che avevano la sede delle riunioni in Campidoglio - cioè quelle più rappresentative nella vita cittadina - erano le seguenti: Speziali, Mercanti fondacali già detti di s. Michele, Mercanti, Sartori, Fornai, Macellari, Osti, Albergatori, Falegnami, Muratori, Ferrari, Calzolari.
^Moroni (ibidem, p. 31) da il seguente elenco delle Universitates che nel 1605 avevano partecipato alle celebrazioni per l'insediamento di Leone XI (la cerimonia, antichissima, era detta il possesso): Albergatori, Bancherotti, Barbieri, Calciaroli, Calzettari, Calzolari, Candelottari, Cappellari, Falegnami, Ferrari, Fornaciari, Fornari, Lavoranti e garzoni de medesimi, Fruttaroli, Linaroli, Macellari, Medagliari, Mercanti fondacali, Mercanti di legno e legname, Molinari, Mulattieri, Muratori, Orefici, Osti, Lavoranti e garzoni de' medesimi, Orlolani, Pellicciari, Pescatori, Pescivendoli, Pizicaroli, Pollaroli, Rigattieri, Saponari, Sartori, Scarpinelli, Scarpellini, Sellari, Speziali, Tessitori, Vaccinari, Vascellari di Ripa, Vermicellari, Lavoranti e garzoni de' medesimi.
C. M. Fiorentino, Chiesa e Stato a Roma negli anni della destra storica, 1870-1876. Il trasferimento della capitale e la soppressione delle Corporazioni religiose, Roma, Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, 1996