In araldica il cimiero è la figura, o l'insieme delle figure, che cima, cioè che sormonta, l'elmo o più figure, come ad esempio la corona posti come timbro, cioè al di sopra dello scudo araldico. Nel caso in cui l'elmo sia munito di corona, il cimiero è posto sopra di essa.
Funzione
Si ritiene che la funzione originale del cimiero fosse quella di rendere più imponente e terrificante il cavaliere che se ne dotava; in questo il cimiero può essere assimilato alle spoglie di animali uccisi con cui si ornavano il capo i guerrieri più antichi, o alcuni soldati con funzioni speciali, come i signiferi romani che avevano il capo coperto con una testa di lupo.
Più tardi il cimiero rimase solo come ornamento dell'elmo araldico. Talora è costituito da una delle figure presenti sullo scudo, e allora ne ripete i colori, altre volte, invece, è una figura che corrisponde all'impresa del titolare dello scudo.
L'araldica tedesca è particolarmente ricca di cimieri, spesso presenti in numero elevato.
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Casa d'Aragona col cimiero di
drago uscente
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Alfonso d'Aragona cavaliere del
Toson d'oro, cimiero di drago uscente
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Destrocherio armato di spada, nascente dalla corona nobiliare (
Grazzano Badoglio)
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Corona marchionale cimata da elmo con un destrocherio armato posto tra due corna di cervo, impugnante una spada d'argento, con l'elsa d'oro, che taglia il nodo ultimo del corno sinistro (
Crema)
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Cimiero di lupo (famiglia
Balsic)
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Cimiero con il cane alato. Wernigeroder (Schaffhausensches), stemma Casato della Scala; Germania meridionale, IV quarto del XV secolo, Biblioteca di Stato bavarese, Monaco di Baviera, Cod. icon. 308 d.C.
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Statua equeste di Mastino II della Scala, con il cimiero di cane alato
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Cimiero con il giglio alato.
Renato d'Angiò (1409-1480), re di Napoli e di Aragona, re titolare di Gerusalemme, duca d'Angiò e di Bar, conte di Provenza e Piemonte.
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Cimiero con
san Vittore, nascente dalla corona (
Varese)
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Cavallo come cimiero
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