Dopo la prima guerra mondiale fu comune autonomo della Provincia del Friuli[5] e comprendeva le frazioni di Gorie/Goriani (Gorje); Iesseniza/Gessenizza (Jesenica); Labigne/Labigna (Labinje), con il centro di Pogliana (Poljane); Novache Superiore/Novacchi di sopra (Gorenji Novak), Novache Inferiore/Novacchi di sotto (Dolenji Novaki); Orehek/Orecca (Orehek); Otalez/Ottales (Otalež), con i centri di Lase (Lazec), Iazne (Jaznje, oggi Jazne), Nasora (Masora, oggi Masore nel comune di Idria), e Straza (Straža); Bucovo/Buccova (Bukova); Planina; Recca/Recca San Giovanni (Reka), con i centri di Raune Superiore (Gorenje Ravne) e Raune Inferiore (Dolenje Ravne) e infine la frazione di Zacris/Sacris (Zakriž). Nel 1927 il comune passò alla ricostituita Provincia di Gorizia[11]; nel 1928 aggregò il soppresso comune di Sebreglia/Sebreglie (Šebrelje).[6][12][13]
Nel gennaio 1945 vi fu uccisa dai tedeschi la partigiana Milojka Štrukelj, cui oggi sono dedicati alcuni edifici pubblici di Nova Gorica.
Dopo la seconda guerra mondiale e il Trattato di Parigi del 1947, Circhina passò alla Jugoslavia e quindi alla Slovenia.
Simboli
Durante il periodo italiano, al comune di Circhina furono concessi stemma e gonfalone con regio decreto del 18 dicembre 1939.[14]
Il gonfalone era un drappo di azzurro.[14]
Il comune di Circhina è abitato per la massima parte da sloveni. Fino al XVI secolo il piccolo centro aveva come principale lingua d'uso il friulano, anche se tutta la zona era popolata da etnie slave da molto tempo prima. In seguito, sotto l'impero austro-ungarico, l'idioma diffuso tra le classi colte divenne il tedesco, mentre nel linguaggio familiare e delle campagne era usato lo sloveno; l'italiano non era percepito come lingua straniera, dato che i mercanti locali spesso - attraverso la valle dell'Isonzo - si recavano a Gorizia per lavoro.[senza fonte] Il censimento etnico italiano del 1921 riportava che tra i 7 276 abitanti di allora, 177 erano italiani.
Attualmente lo 0,10% della popolazione è di madrelingua italiana (vedi Goriziano).
Tradizioni
Il Carnevale di Circhina è rinomato in tutta la Slovenia per la particolarità dei suoi personaggi e delle maschere in legno da questi indossate e chiamate larfa. Si tratta di maschere di diavoli, streghe e animali selvaggi, probabilmente legate ad antichi culti della fertilità. Durante lo stesso Carnevale, molti abitanti diventano laufarij e, indossando maschere simili ai krampus tirolesi, corrono per tutto il paese frustando, metaforicamente le belle ragazze e spaventando i bambini cattivi. Quelli buoni, invece, vengono premiati con dolcetti.[16]
Geografia antropica
Località
Il comune di Circhina è diviso in 30 insediamenti (naselja):[6]
^Rielaborazione G.I.S. con i confini attuali e quelli del Josephinische Landesaufnahme (1763-1787), in Isonzo-Soča n. 79/80 – ottobre/novembre 2008, pp. 18-22, La Contea di Gorizia tra vecchi e nuovi confini, Michele Di Bartolomeo.
^Archivio di Stato di Gorizia, su archiviodistatogorizia.beniculturali.it. URL consultato il 15 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2010).