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Civiltà talaiotica

Talaiot di Cornia Nou, a Minorca
Mura ed ingresso del villaggio di Ses Païsses, Maiorca.

La civiltà talaiotica è una civiltà protostorica che si sviluppò nelle isole Baleari, in particolare a Maiorca e Minorca, tra l'età del bronzo e l'età del ferro.

Storia

Periodo pre-talaiotico

Le evidenze archeologiche testimoniano che il primo popolamento umano stabile delle isole Baleari risale al III millennio a.C.[1]. Questi coloni provenivano probabilmente dal sud della Francia o dalla costa orientale della penisola iberica.

Tra il 2200 e il 1900 a.C. si diffonde nell'arcipelago, così come in gran parte dell'Europa occidentale, la cultura del vaso campaniforme. A partire dalla metà del II millennio a.C. si ha l'avvento di alcune innovazioni tra cui nuove tecniche per la produzione delle ceramiche e miglioramenti nella metallurgia del bronzo.

Questa periodo compreso fra l'insediamento delle prime comunità nelle isole e l'avvento della civiltà talaiotoca è noto come periodo pre-talaiotico. Costruzioni tipiche del pre-talaiotico sono le "navette" (navetas) che potevano essere di due tipi: navette abitative e navette funerarie (utilizzate anche nei secoli successivi).

Periodo talaiotico

Ipogeo funerario a Maiorca

Secondo la cronologia elaborata da L. Plantalamor Massanet, la civiltà talaiotica si può suddividere in quattro fasi principali[2]:

  • Talaiotico I inizia intorno al 1500 a.C. e si protrae fino al 1000 a.C. . Si caratterizza per i grandi talaiot a struttura circolare, i primi santuari con Taula e le prime abitazioni a pianta circolare. I defunti venivano sepolti collettivamente nelle navetas.
  • Talaiotico II dal 1000 a.C. al 700 a.C. Durante questo periodo si registra l'abbandono di alcuni degli abitati di epoca precedente e il concentramento della popolazione in villaggi protetti da mura difensive. In degli ipogei di pianta semplice venivano inumati i defunti.
Tori di Costitx
  • Talaiotico III tra il 700 e il 350 a.C., si contraddistingue per l'ampliamento delle strutture difensive nei villaggi e l'apparizione di grandi case circolari con patio centrale. Si intensificano i contatti con i greci, i fenici e i punici.
  • Talaiotico IV è l'ultima tappa di questa civiltà, dal 350 a. 123 a.C., anno della conquista romana dell'arcipelago.

Società

Ricostruzione del villaggio di Ses Païsses

La maggior parte degli studiosi è concorde nel descrivere la civiltà talaiotica come una società dove esisteva una forte stratificazione sociale con un accesso differenziato alle risorse a seconda del rango. Le fortificazioni dei villaggi sembrano suggerire che si verificassero scontri tribali tra gli abitanti delle isole e che, perlomeno gli abitati più grandi, potessero costituire delle entità autonome.

I Balearici, la popolazione di frombolieri che eresse i monumenti talaiotici[3], erano probabilmente affini ai Balari, etnia nuragica della Sardegna nord-occidentale[4]. Affinità confermate da ritrovamenti archeologici ed elementi linguistici comuni.

Fonti scritte romane narrano che i nativi delle isole Baleari utilizzavano un unguento a base di olio di lentischio e grasso di maiale con cui si spalmavano il corpo. Questi autori spiegano anche che gli isolani erano soliti restare nudi durante l'estate, mentre in inverno si coprivano di pellicce. I Balearici disponevano di muli che forse esportavano anche in altre regioni.

L'economia talaiotica era di tipo agro-pastorale, basata prevalentemente sulla coltivazione dei cereali, l'allevamento di caprini e, in minor misura, di suini e bovini[5].

Cultura materiale

Ceramiche talaiotiche da Maiorca

Ceramica

Le ceramiche talaiotiche erano lavorate a mano. Il sistema di cottura era piuttosto primitivo anche se nelle fasi finali si iniziarono ad utilizzare dei forni chiusi. Le tipologie sono molto varie e comprendono: vasi troncoconici, olle globulari, olle carenate, grandi contenitori pitoidi. Si osservano alcune differenze, a livello tipologico, fra la ceramiche di Maiorca e quelle di Minorca.

Altre produzioni

Sono frequenti vari tipi di oggetti come punzoni e spatole in osso, macine in pietra, manufatti in bronzo e, a partire dal I millennio a.C., in ferro (armi, ornamenti personali).

Architetture talaiotiche

Naveta d'Es Tudons a Minorca
Taula di Talatí de Dalt, vicino Mahón, Minorca.

Il simbolo di questa civiltà sono i talaiot, costruzioni megalitiche a forma tronco conica simili ai nuraghi della Sardegna, alle torri della Corsica nonché ai sesi di Pantelleria.

I Talaiot noti fino a questo momento sono circa 274 diffusi in tutto l'arcipelago. Benché la funzione di questi edifici non è del tutto chiara si ipotizza che siano stati utilizzati come fortezze militari o torri di avvistamento.

Altri elementi architettonici tipici di questa cultura sono le navetas, tombe megalitiche collettive che mostrano alcune similitudini con le tombe dei giganti sarde e i taulas, monumenti megalitici dalla caratteristica forma a T, diffusi particolarmente a Minorca e legati presumibilmente alla sfera del sacro.

Siti di rilevanza

Paleogenetica

Secondo uno studio di Daniel Fernandes et al. del 2020, l'individuo più antico analizzato delle Isole Baleari (~ 2400 a.C.), da Maiorca, aveva antenati dei pastori delle steppe occidentali (38% circa) che probabilmente derivavano da una migrazione dall'Iberia, mentre due individui di epoca successiva delle Baleari, incluso un individuo di cultura talaiotica da Minorca, avevano meno antenati dei pastori della steppa e una più alta percentuale di geni dei primi agricoltori europei.[6]

Note

  1. ^ LÓPEZ PONS, A., 2000, El poblament inicial de l'illa de Menorca en GUERRERO, V. M., GORNÉS, S. (coords), Colonización humana en medios insulares. Interacción con el medio y adaptación cultural, UIB, Palma, 195-214
  2. ^ PLANTALAMOR MASSANET, L. (1991) L'arquitectura prehistórica i protohistórica de Menorca i el seu marc cultural. Treballs del Museu de Menorca 12. Maó.
  3. ^ Giovanni Lilliu, Cenno sui più recenti scavi del villaggio talaiotico di Ses Paisses ad Artà-Maiorca (Baleari)
  4. ^ Giovanni Ugas, pp. 31-32.
  5. ^ (CA) Les comunitats humanes a Menorca durant l’edat del bronze: el jaciment de Cornia Nou, su dialnet.unirioja.es. URL consultato il 28 ottobre 2023.
  6. ^ Daniel M. Fernandes et al., The spread of steppe and Iranian-related ancestry in the islands of the western Mediterranean, in Nature Ecology & Evolution, vol. 4, 2020, pp. 334–345. URL consultato il 3 febbraio 2022.

Bibliografia

  • Joan J. Gomila, Minorca: An Architectural Guide, Col-Legi Oficial D'Arquitectes de Balears, 1998, ISBN 978-8493043919.(EN)
  • Giovanni Ugas, L'alba dei nuraghi, Cagliari, Fabula Editore, 2006, ISBN 978-88-89661-00-0.

Voci correlate

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