Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, o semplicemente colline di Conegliano e Valdobbiadene, sono un gruppo di colline comprese nella provincia di Treviso, in Veneto, a sud della Catena Cavallo-Visentin, caratterizzate dal territorio vitivinicolo della zona di produzione del vino "Conegliano Valdobbiadene - Prosecco" DOCG.
Dal 2019 le colline sono inserite nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.[1][2] Dopo una prima bocciatura nel 2018[3], nel corso della 43ª sessione UNESCO tenutasi a Baku in Azerbaigian, sono divenute il 55º sito italiano e l'8º in Veneto ad ottenere questo riconoscimento.[4][5]
Storia
Il 7 Luglio 2019 il Sito Le Colline di Conegliano e Valdobbiadene è stato iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale come paesaggio culturale, dove l'opera dei viticoltori ha apportato un netto contribuito.[6]
Le Colline di Conegliano e Valdobbiadene, dove nasce lo storico ed autentico Conegliano Valdobbiadene prosecco Superiore DOCG, sono state iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale grazie a queste caratteristiche: il particolare sistema geomorfologico ad hogback, cordoni collinari che conferiscono un carattere panoramico e un ambiente organico fatto di vigneti e boschi; il paesaggio a mosaico in cui risaltano i piccoli borghi; i ciglioni inerbiti all'interno dei vigneti. L'interazione di queste tre caratteristiche e l'operare degli agricoltori ha permesso di creare questo paesaggio agrario di difficile comparazione ad altri simili.[6]
il sistema geomorfologico a cordonate, definito "Hogback", che caratterizza la fascia collinare tra Valdobbiadene e Vittorio Veneto, sia da un punto di vista scenografico, sia come fattore limitante per la sua secolare antropizzazione ed utilizzo agricolo;
la presenza diffusa della coltivazione della vite su ciglione inerbito quale soluzione adattativa originale alla forte pendenza collinare, garantendo in tal modo anche una sostenibilità idrogeologica e un’ottimizzazione delle tecniche viticole;
la presenza di un mosaico agrario fortemente parcellizzato e interconnesso, caratterizzato da parcelle vitate intervallate da una forte presenza di elementi boscati ed improduttivi che funzionano come un'efficace rete ecologica in grado di fornire servizi ecosistemici di qualità.[8]
Buffer Zone
La Buffer Zone, o zona cuscinetto, ha un'estensione di 9.769,80 km, non coincide con i confini amministrativi e comprende i territori collinari ricadenti, oltre che in tutti i Comuni della Core Zone, anche in quelli di Conegliano, Susegana e San Vendemiano. È caratterizzata, rispetto alla Core Zone, da un diverso paesaggio, sempre collinare e di pregio, ma a minor pendenza.[8]
Il panorama inoltre è caratterizzato dai cosiddetti ciglioni, terrapieni sui quali sono stati realizzati terrazzamenti stretti ed erbosi per i filari di viti. Per secoli questi aspri terreni sono stati modellati e resi adatti alla coltura dall'uomo. Dal XVII secolo, l'uso dei ciglioni ha creato un particolare scenario a scacchiera costituito da filari di viti paralleli tra di loro e verticali rispetto ai declivi. Nel XIX secolo, la tecnica di coltivazione della bellussera ha contribuito alle caratteristiche estetiche del territorio[2].
Caratteristiche
Le Colline del Conegliano Valdobbiadene DOCG sono caratterizzate da un caratteristico sistema morfologico a dorsale che offre un carattere montanaro con viste panoramiche e un paesaggio organico evoluto e continuo, composto da vigneti, foreste, piccoli villaggi e agricoltura. Il terreno aspro è stato modellato e adattato da pratiche distintive di utilizzo del suolo. Ciò include le tecniche conservative del suolo e del terreno, che comprendono le pratiche viticole che utilizzano le uve GLERA per produrre il vino Spumante VALDOBBIADENE DOCG o Conegliano Valdobbiadene DOCG di altissima qualità e da non confondere con quello che oggi si chiama genericamente prosecco e che è una Doc. Dal XVII° secolo, l'uso dei ciglioni – l'uso di terrazze erbose, utilizzate per coltivare aree con forti pendenze – ha creato un caratteristico schema a scacchiera con file parallele e verticali alle pendenze. L’aspetto a mosaico del paesaggio è il risultato di pratiche ambientali e di uso del suolo storiche e tuttora in corso. Gli appezzamenti dedicati ai vigneti, stabiliti sui ciglioni, coesistono con macchie boschive, piccoli boschi, siepi e filari di alberi che fungono da corridoi che collegano diversi habitat. Nelle dorsali sono sparsi piccoli villaggi, lungo le strette valli o sulle creste.[6]
Hogback
L'area è caratterizzata da una particolare conformazione geomorfologica, denominata "Hogback", costituita da una serie di rilievi irti e scoscesi allungati in direzione est-ovest e intervallati da piccole valli parallele tra loro. In questo difficile ambiente, l'uomo ha saputo nei secoli adattarsi, modellando le ripide pendenze e perfezionando la propria tecnica agricola.[8]
Ciglione
Espressione di questa capacità adattiva è il ciglione, una particolare tipologia di terrazzamento, che utilizza la terra inerbita al posto della pietra e che viene preferita ad altre sistemazioni poiché contribuisce alla solidità dei versanti e riduce l'erosione del suolo. Testimonianza dell'utilizzo del ciglione nel territorio risale alle perticazioni del XVI e XVII secolo; oggi, grazie agli studi cartografici effettuati per il sito candidato, si stima che la presenza del ciglione sia del 20% (dato 2015) rispetto al 28% del 1960. Un calo che interessa soprattutto le aree a minor pendenza, ma che conferma come nei pendii più scoscesi il ciglione sia mantenuto e scelto come tecnica migliore: il 67,33% è infatti collocato in versanti pendenti tra i 15° e 60°.[8]
Paesaggio a mosaico
Questo lavoro di migliaia di piccoli viticoltori ha permesso la creazione di un paesaggio agrario molteplice sia nelle forme che nella composizione. Un paesaggio definito "a mosaico", fortemente parcellizzato e interconnesso, caratterizzato da tanti piccoli appezzamenti vitati intervallati da un'importante presenza di elementi boscati ed improduttivi, che funzionano come un'efficace rete ecologica in grado di fornire servizi ecosistemici di qualità.[8]
Galleria d'immagini
Vista da Santo Stefano
Il panorama con i cosiddetti ciglioni nel periodo invernale
San Vito di Valdobbiadene
La chiesa di San Vigilio immersa nelle colline del prosecco, a Col San Martino