Una colonia penale (anche bagno penale)[1] è una colonia usata per trattenere prigionieri che generalmente vengono costretti ai lavori forzati. L'impero britannico, per esempio, ha in passato ridotto molte regioni dell'Australia a colonie penali.[2]
Storia
Diversi Stati utilizzarono tale tipologia di insediamenti; ad esempio, l'Impero britannico ha utilizzato in passato diverse zone del Nord America come colonie penali. Soprattutto la provincia della Georgia era stata designata come colonia penale. I colpevoli venivano trasportati da commercianti privati e all'arrivo nelle colonie erano assegnati ai proprietari delle piantagioni. Si stima che circa 50.000 condannati britannici siano stati inviati nelle colonie americane, rappresentando circa un quarto di tutti gli immigrati britannici del XVIII secolo.
Altre colonie penali britanniche furono istituite in India, tra cui due delle più tristemente celebri erano nelle isole Andamane e a Hijli.
Caratteristiche
Il regime di prigionia e di detenzione risultava molto duro e includeva spesso punizioni fisiche; molti prigionieri morivano per la durezza del trattamento, per denutrizione o per malattie causate da negligenze mediche e dalle scarse condizioni igieniche. Il sistema penale coloniale era utilizzato per prevenire eventuali fughe e per scoraggiare altri crimini una volta che la pena dei condannati fosse conclusa. Le colonie penali di solito erano localizzate in terre di frontiera, specialmente in luoghi inospitali, dove il lavoro svolto dai prigionieri risultava molto vantaggioso per le economie locali.
In Ecuador, le isole di San Cristóbal (nell'arcipelago delle Galápagos) furono usate come colonia penale tra il 1869 e il 1904.
Sia la Russia imperiale sia l'Unione Sovietica usarono la Siberia come colonia penale per criminali e dissidenti. Anche se geograficamente contigua alla Russia europea, la Siberia forniva sia la collocazione remota sia un clima rigido. Il gulag e il suo predecessore zarista, il sistema dei katorga, fornivano lavori forzati per sviluppare l'industria del legno e quella mineraria, le imprese di costruzione e anche le ferrovie e le strade attraverso la Siberia.
For the Term of His Natural Life di Marcus Clarke è un romanzo del XIX secolo che riguarda la deportazione dei protagonisti nelle colonie penali australiane nel 1830. Ne esistono numerose versioni televisive, come quella del 1983 con Colin Friels;
in diversi episodi della serie televisiva Stargate SG-1 interi pianeti sono usati come colonie penali, in genere dai Goa'uld, ad esempio Hadante nell'episodio 25 (seconda stagione);
la serie CoDominium di Jerry Pournelle cita diversi pianeti, come Tanith, Haven e Sparta, usati come luoghi di detenzione per criminali e dissidenti;
la serie Frontiera nello spazio di Doctor Who mostra una colonia penale lunare nel ventiseiesimo secolo; una colonia simile è menzionata anche nell'episodio Bad Wolf;
nella storia futura di Cordwainer Smith i criminali sono spediti a Shayol, dove i loro organi interni sono continuamente asportati e fatti ricrescere.
^abNel 2007 l'UNESCO ha dichiarato le registrazioni sui deportati d'Australia (diari scritti sulle deportazioni di 165.000 inglesi condannati alla colonia penale in Australia tra il 1788 ed il 1868) Memoria del mondo
Mario Da Passano, Le colonie penali nell'Europa dell'Ottocento. Atti del Convegno internazionale (Porto Torres, 25 maggio 2001), Roma, Carrocci, 2004, ISBN978-8843028580.