Girato in bianco e nero, con l'estetizzantefotografia di Carlo Montuori, accompagnato da musiche dal sapore marziale, il film è di fatto un collage di episodi storici che hanno per protagonista il condottiero Giovanni dalle Bande Nere.
Il suo ideale di unità e libertà dell'Italia lo induce a istituire una propria milizia nazionale cui viene dato il nome di Bande Nere. Condannato dai signori di Firenze che lo bollano come traditore e sciolgono le sue bande, Giovanni - divenuto nel frattempo Giovanni dalle Bande Nere - viene liberato da uomini a lui fedeli riuscendo a riparare in Francia.
Rientrato a Firenze al soldo del Duca d'Argentière, riesce a ricostituire le Bande Nere e a marciare su Roma, dove pure si sottometterà al Pontefice, andando poi sposo alla fanciulla amata.
La sua vita eroica è destinata a concludersi tragicamente: Malatesta e il Duca d'Argentière gli dichiarano guerra. Nello scontro decisivo il condottiero riuscirà con un gesto d'eroismo a conquistare la vittoria, sia pure a prezzo della vita.
Produzione
Diverse sono le spettacolari sequenze d'azione, con utilizzo di masse sceniche e soldati a cavallo in quantità, particolarmente in apertura e chiusura della pellicola. Per seguire una coerenza stilistica e storica che non fosse solo formale, la produzione si avvalse della consulenza militare del tenente colonnello Enrico Pezzi, il quale per l'organizzazione delle scene belliche poté contare su unità delle Forze Armate di Stato.[1]
Primo film frutto della collaborazione italo-tedesca, venne presentato alla 5ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia dove si aggiudicò la Coppa della Direzione Generale riservata, riconoscimento riservato al film "a soggetto, che abbia meglio interpretato bellezze naturali e artistiche".[1]
Riprese
Le riprese si svolsero dal 3 agosto 1936 al febbraio 1937 e la prima italiana del film si ebbe a Roma il 30 giugno 1937; il 15 agosto seguente fu presentato alla Biennale di Venezia.[3]
^Scheda su Raitre: Fuoriorario, su fuoriorario.rai.it, 18 maggio 2012. URL consultato il 19 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).