Crimen perfecto - Finché morte non li separi (Crimen ferpecto) è un film del 2004 diretto da Álex de la Iglesia.
Trama
Rafael González, ambizioso ed irriducibile donnaiolo, lavora nel reparto di abbigliamento femminile dello Yeyo, un importante grande magazzinomadrileno. Disinvoltamente amorale, l'uomo persegue gli obiettivi del successo, dell'eleganza e del sesso, e detesta la bruttezza e la tranquillità della vita familiare, che gli appaiono segni di mediocrità. Persa la promozione a cui ambiva da una vita, assegnata al suo collega Antonio (che lo umilia e lo degrada), durante un litigio in un camerino Rafael uccide, seppur casualmente, il rivale e ne prende il posto di responsabile di piano, facendola franca agli occhi della polizia e dei suoi superiori. Ma Rafael non sa che qualcuno ha assistito all'omicidio: si tratta di Lourdes, una commessa bruttina e dal pessimo carattere che, in cambio del suo silenzio sull'accaduto, e dopo aver fatto a pezzi e bruciato il corpo di Antonio in una caldaia, lo costringe a sposarla.
L'uomo, anche dopo il matrimonio, si rende conto di essere manipolato dalla donna e costretto a soddisfarne ogni voglia e desiderio. Esasperato da questa situazione, e incitato dal fantasma di Antonio, Rafael arriva all'unica soluzione che ritiene possibile: uccidere Lourdes. Intanto, l'ispettore Campoy giunge alla conclusione che Rafael e Lourdes sono colpevoli della sparizione di Antonio e, ispezionando la caldaia, trova in effetti una protesi dentaria appartenuta all'uomo. Rafael, ispirato da un film, decide di mettere in scena la propria morte per sfuggire alle grinfie di Lourdes. Quest'ultima, insospettita dal comportamento del marito, una notte lo segue di nascosto e lo vede saltare ripetutamente sul trampolino di una piscina. Entrambi vengono visti da lontano da Campoy.
Il giorno seguente, al grande magazzino, Rafael rinchiude Lourdes in un camerino, poi fa scoppiare un incendio che attiva gli spruzzatori. Quando l'uomo crede di essere rimasto solo, all'improvviso Lourdes gli piomba addosso, gli trafigge una mano con un coltello e cerca di costringerlo a continuare la relazione. Rafael si libera, l'accusa di averlo trasformato in un uomo mediocre, le ribadisce che è brutta e deve accettare le conseguenze che questo comporta nella società. Dopo che sopraggiunge Campoy, Lourdes si divincola per liberarsi dalle manette ma colpisce Rafael, che sembra precipitare nel vuoto. In realtà quest'ultimo è caduto su un cartellone pubblicitario che aveva appositamente sistemato di traverso sulla finestra di un piano inferiore, così da rientrare nell'edificio e far perdere le proprie tracce, facendo credere a tutti di essere morto nell'incendio e facendo ipotizzare che il suo corpo sia stato interamente disintegrato dalle alte temperature provocate dalla combustione dei materiali.
Cinque anni dopo Rafael, ormai sotto una nuova identità, gestisce un piccolo negozio di cravatte che progetta di espandere. Rafael raggiunge una folla vestita da clown, scopre che Lourdes (la quale, prima di andarsene in limousine, sembra riconoscerlo e sorride beffardamente) è diventata un'icona della moda, e scambia alcune parole con il fantasma di Antonio.
«È una pellicola che spiega come la vita diventi un inferno a causa degli obiettivi che sono imposti dalla società contemporanea: bisogna avere l'auto più bella, la casa più grande, la moglie più sexy, s'inseguono sogni indotti dalla pubblicità e si perde di vista il senso della vita.[1]»
Molte delle persone che nel finale appaiono vestite da clown sono veri fan del regista; lo stesso de la Iglesia, attraverso il suo sito ufficiale, diede opportunità al suo pubblico di fare un cameo nel film.
Accoglienza
Incassi
In Spagna il film ha incassato ai botteghini più di dieci milioni di euro[1].
Critica
Il dizionario dei film Il Morandini assegna un punteggio di 2/5 al film, riportando: «Il regista gioca le sue carte sul registro del grottesco, ma nella seconda parte il film sconfina nell'orrore compiaciuto e [...] nel cattivo gusto.»[2]; stesso punteggio gli viene assegnato dal dizionario Il Farinotti, che recita: «Un tocco di follia, [...] tanto humour nero. Questo è l'ultimo film di de la Iglesia, [...] immerso in un'intelligente leggerezza.[3]»
Sull'aggregatoreRotten Tomatoes il film detiene una percentuale di gradimento del 85% con un voto di 7,1 su 10 sulla base di 53 recensioni professionali, e un giudizio generale che recita: «Se vi piacciono le commedie malvagie e nere come la pece, Crimen ferpecto ne offre senza batter ciglio»[4]. Su Metacritic ha ottenuto una valutazione di 68 su 100 basata su 21 recensioni professionali, corrispondente a «recensioni generalmente favorevoli»[5].