La diocesi era compresa interamente nell'odierno dipartimento dell'Hérault. Era delimitata dal Mediterraneo e dalle diocesi di Montepellier e di Béziers.
Sede vescovile era la città di Agde, dove fungeva da cattedrale la chiesa di Santo Stefano.
Nel 1789 la diocesi comprendeva solo 25 parrocchie, tre delle quali nella città episcopale.
Storia
Il territorio di Agde ricevette il vangelo già verso la fine del III secolo. Il martirologio romano ricorda i martiri Tiberio, Modesto e Fiorentino, che furono uccisi durante le persecuzioni all'epoca dell'imperatore Diocleziano.[1]
Tra il V e il VI secolo vennero fondati nella città episcopale le due principali abbazie della diocesi, quella di San Severo e quella di Sant'Andrea. In epoca carolingia nel territorio diocesano sorse l'abbazia di Saint-Thibéry e poi, nel XII secolo, l'abbazia maschile di Notre-Dame de Valmagne e quella femminile di Sainte-Marie de Netlieu (già soppressa nel 1490).
Nel 506, come detto, si svolse ad Agde il concilio che vide riuniti i vescovi delle otto province della Gallia sotto il controllo dei Visigoti, regnante Alarico II. Esso definì 49 canoni che riguardavano soprattutto la disciplina ecclesiastica, la liturgia e i sacramenti. L'assise si svolse nella chiesa abbaziale di Sant'Andrea, primitiva cattedrale della diocesi.
Nella seconda metà del XII secolo il vescovo Guillaume II fissò a dodici il numero dei canonici del capitolo; lo stesso vescovo iniziò la costruzione della cattedrale di Santo Stefano. Nel 1187 il suo immediato successore Pierre Raymond ottenne per sé e per i successori il titolo di visconte, che più tardi diverrà di conte; nominalmente, i vescovi di Agde eserciteranno il potere temporale fino alla fine del XVIII secolo.
Nel primo quarto del XIII secolo il vescovo Tedisio de Balbis fondò un ospizio per dodici poveri.
Fu il vescovo François Foucquet ad istituire il seminario diocesano verso la metà del XVII secolo.
Balthazar de Budos de Portes † (30 agosto 1627 - 24 giugno 1629 deceduto)
Fulcrand de Barrès † (19 novembre 1629 - marzo 1643 deceduto)
François Foucquet † (16 novembre 1643 - 16 ottobre 1656 nominato arcivescovo coadiutore di Narbona)
Louis Foucquet † (28 maggio 1657 - 4 febbraio 1702 deceduto)
Philibert-Charles de Pas de Feuquieres † (31 luglio 1702 - 25 luglio 1726 deceduto)
Claude-Louis de La Châtre † (20 gennaio 1727 - 22 maggio 1740 deceduto)
Joseph-François de Cadenet de Charleval † (30 settembre 1740 - 22 gennaio 1759 deceduto)
Charles-François-Siméon de Saint-Simon de Vermandois de Rouvroy de Sandricourt † (9 aprile 1759 - 26 luglio 1794 deceduto)
Sede vacante (1794-1801)
Sede soppressa
Note
^Vetus Martyrologium Romanum alla data del 10 novembre: «In territorio Agathensi, in Gallia, sanctorum Martyrum Tiberii, Modesti et Florentiae; qui, tempore Diocletiani, variis tormentis cruciati, martyrium compleverunt.»
^I dubbi sull'autenticità di questo vescovo sorgono anche dal fatto che nel più antico breviario diocesano, risalente al 1510 non c'è alcuna menzione a san Venusto.
^Menzionato da Gregorio di Tours; secondo Duchesne tuttavia non esistono date certe nel racconto di Gregorio.
^Venne esiliato per aver convertito al cattolicesimo il figlio del re ariano dei Visigoti. Nel 588 fu nominato vescovo di Vence.
^Giusto partecipò allo pseudo concilio di Narbona, che alcuni autori (Duchesne) datano al 788, altri al 791.
^Secondo Segondy, l'unico documento che lo menziona è del 987 e non del 922. Dopo Stefano, Despetis aggiunge il vescovo Reginaldo, menzionato in una carta del vescovado di Agde, senza indicazione della sede, il 10 marzo 923. Per Segondy questo argomento non è sufficiente per indicarlo come vescovo di Agde, tenendo conto che negli stessi anni un Reginaldo era vescovo di Béziers.
^Tra Dagoberto II e Armando, Gallia christiana ha introdotto una serie di vescovi (Bernardo I, Salomone I, Bernardo II, Amelio e Salomone II) che Despetis (pp. 63-67) ha dimostrato essere vescovi spuri: i due Bernardo sono in realtà un unico vescovo che corrisponde all'omonimo vescovo dell'inizio del XII secolo; Amelio non fu vescovo di Agde, ma di Uzès; e Salomone II corrisponde a Salomone I, unico vescovo documentato senza interruzioni dal 955 al 975.
^Nel mese di febbraio del 1215 il genovese Tedisio de Balbis non era ancora vescovo di Agde.
^Dopo Tedisio, Despetis inserisce un vescovo Guillaume, menzionato in una carta perduta; forse fu un vescovo eletto.
^Secondo Despetis, contrariamente a quanto dice Eubel, questo vescovo fu nominato il 4 dicembre 1337.
^(ES) Rafael Lazcano, Episcopologio agustiniano, Guadarrama (Madrid), Agustiniana, 2014, vol. I, pp. 420-421.
^Documentato per la prima volta nel mese di ottobre 1490.