I diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) in Argentina sono tra i più avanzati al mondo. Dopo aver legalizzato il matrimonio omosessuale il 15 luglio del 2010, è diventata il primo paese dell'America Latina, il secondo in America e il decimo nel mondo a farlo[1]. Seguendo la transizione nazionale verso una democrazia compiuta a partire dal 1983 le sue leggi sono diventate sempre più inclusive e aperte all'accettazione delle persone LGBT, così come del resto anche l'opinione pubblica generale[2].
A causa di ciò, così come della creazione di scuole alternative e del primo centro sociale transgender presente nel continente, la BBC Mundo ha riferito nel 2014 che "l'Argentina guida la rivoluzione trans nel mondo"[6]. Nel 2015 l'Organizzazione mondiale della sanità l'ha espressamente citata in quanto paese esemplare nel fornire degli adeguati diritti i propri cittadini transgender[5].
Anche l'accettazione della società è molto alta. In un sondaggio d'opinione commissionato dal Pew Research Center del 2013 è stata classificata come il paese dell'America Latina con gli atteggiamenti sociali nei confronti dell'omosessualità più positivi, con circa 3/4 (il 74%) degli intervistati che hanno dichiarato che dovrebbe venire accettata senza porsi alcun problema di sorta[2].
La capitale - nonché la città più grande del paese - Buenos Aires è diventata un importante centro di destinazione per il turismo LGBT ed è stata descritta come "la capitale gay dell'America Latina"[7][8]. Nonostante tutto questo però gli episodi di bullismo omofobico, specialmente tra i più giovani, sono ancora relativamente comuni[9].
Dal 2013 inoltre le coppie lesbiche hanno avuto lo stesso accesso alla fecondazione in vitro rispetto a quelle eterosessuali: una legge che autorizza tali procedure è stata difatti approvata dal Congresso con 203 voti favorevoli il 1° di giugno 2013[20].
Protezioni contro la discriminazione
A tutto il 2017 non esiste ancora alcuna disposizione a livello nazionale che si occupi espressamente di discriminazione o molestie sulla base dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere, sebbene la città autonoma di Buenos Aires assieme a Rosario (Argentina) (la terza più popolosa del paese, governata dal Partito socialista) includa l'orientamento sessuale nelle loro leggi sui diritti civili.
Il 13 agosto 2010 la Camera dei Deputati ha approvato un emendamento alla legislazione anti-discriminazione che vieta le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere, ma non è stato votato dal Senato[21][22]. Una nuova proposta è stata introdotta a maggio del 2013[23][24].
Il 27 marzo del 2015 è stata introdotta una vasta legge federale anti-discriminazione nel Congresso nazionale dal principale gruppo per i diritti LGBT e da numerosi membri del parlamento. Il primo dibattito del disegno di legge in una commissione vi fu il 29 aprile[25][26], ma in seguito venne bloccato. Una nuova legge è stata introdotta al Senato nel giugno del 2016[27][28].
Nel 2012 la legge n. 26.791 ha modificato il codice penale aggiungendo l'ergastolo per i crimini basati sull'orientamento sessuale, l'identità di genere o la sua espressione[29].
L'articolo 80, fondato sul "Crimine contro individui" stabilisce che l'ergastolo deve essere imposto a chiunque uccida per piacere, avidità e odio in base a motivi razziali, religiosi, di genere, orientamento sessuale, identità di genere o per la sua espressione[30].
Donazione di sangue
Nel settembre del 2015 l'Argentina ha abolito il divieto per gli omosessuali e i bisessuali di donare il sangue[31].
Terapia di conversione
Dal 2010 nessuna diagnosi può essere fatta nel campo della salute mentale sulla base esclusiva dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere[32][33].
Condizioni di vita
L'Argentina viene spesso definito come uno dei paesi latinoamericani più rispettosi della cultura LGBT[2][34].
Nel maggio 2015 PlanetRomeo, un social networkLGBT, ha classificato l'Argentina come il secondo paese sudamericano più felice per gli uomini gay, subito dopo l'Uruguay[34].
^abcdThe Global Divide on Homosexuality (PDF), Pew Research Center, 4 giugno 2013. URL consultato l'8 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2015).
^LEY NACIONAL DE SALUD MENTAL Nº 26657 (PDF), su fepra.org.ar, Ministry of Health. URL consultato il 6 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2016).