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Domani mi sposo

Domani mi sposo
Jerry Calà in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Anno1984
Durata92 min
Generecommedia
RegiaFrancesco Massaro
SoggettoFrancesco Massaro, Enrico Vanzina e Carlo Vanzina,
SceneggiaturaFrancesco Massaro, Enrico Vanzina, Enrico Oldoini, Franco Ferrini e Jerry Calà
ProduttorePio Angeletti e Adriano De Micheli
Casa di produzioneInternational Dean Film
Distribuzione in italianoTitanus
FotografiaGiorgio Di Battista
MontaggioAlberto Gallitti
MusicheDetto Mariano
ScenografiaGiuseppe Mangano e Massimo Razzi
CostumiSilvio Laurenzi
TruccoGiulio Natalucci
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Domani mi sposo è un film italiano del 1984 diretto da Francesco Massaro.

Trama

Mantova. A ventiquattro ore dal suo matrimonio, ad Arturo tornano improvvisamente in mente i dolci ricordi di un amore passato con Simona. Dopo aver trascorso la mattina insieme, Simona gli confida che il suo matrimonio è in crisi e che vorrebbe fuggire con lui. Arturo, che non riesce a dire che il giorno dopo si sposerà, la persuade a tornare dal marito. Poco dopo Susy, la promessa sposa, invita Simona al matrimonio che, scoprendo tutto, gli confessa di aver avuto un rapporto con Arturo. Susy disperata e offesa non si vuole sposare più. A peggiorare la situazione arriva un'altra ragazza, regalo dei suoi amici per la festa di addio al celibato. Anche tra lei e Arturo, però, nascono sentimenti di affetto. Dopo alterne vicende, quando tutto sembra compromesso, Arturo e Susy tengono fede alla loro promessa e si scambiano le fedi nuziali alla presenza delle due amiche dello sposo.

Accoglienza

Il film ebbe un incasso di circa 660.000.000 di lire[1].

Incongruenze

Nel secondo flashback della pellicola si fa riferimento ad un'ipotetica gara di spareggio per la retrocessione tra il Mantova e il Campobasso avvenuta nella stagione 1980-81 di Serie C; nella realtà tale gara non poteva avvenire (anche se Mantova e Campobasso in quell'annata militavano entrambe nella terza serie calcistica e in gironi diversi) in quanto il regolamento dell'epoca prevedeva, in caso di arrivo a pari punti, la gara di spareggio soltanto per la promozione in Serie B. Per la retrocessione contava la differenza reti.

Note

  1. ^ Roberto Chiti e Roberto Poppi, Dizionario del cinema italiano, Gremese Editore, 1991, p. 328, ISBN 9788877424297.

Collegamenti esterni

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