Emanuele Filiberto di Villafranca-Soissons
Giuseppe Maria Emanuele Filiberto di Villafranca-Soissons (Torino, 16 marzo 1873 – Merano, 28 maggio 1933) è stato un nobile italiano appartenente ad un ramo morganatico di Casa Savoia. Fu creato da re Umberto I, suo parente, I Conte di Villafranca-Soissons, titolo che detenne dal 1888 al 1933.
Biografia
Giuseppe Maria Emanuele Filiberto Villafranca Soissons era figlio ed erede di Eugenio Emanuele, terzo conte di Villafranca e di sua moglie, Felicita Crosio Canestro.
Sposò a Torino il 9 novembre 1898 Clotilde Carolina Fauda (Murello 1875-1960), dalla quale ebbe otto figli[1]:
- Emanuela Clotilde Maria (Milano, 8 luglio 1899-Milano, 26 gennaio 2000), sposò nel 1925 Jean Drugman;
- Eugenio Giuseppe (Torino, 30 ottobre 1902 - Bolzano, 5 aprile 1974), 2º Conte di Villafranca-Soissons; sposò nel 1925 in prime nozze Grazia Melardi e rimasto vedovo nel 1935 in secondo nozze Ilde Bruschi[2].
- Giuseppe Carlo (Torino, 2 giugno 1904 - Milano, 6 dicembre 1971), sposò nel 1940 Immacolata Ritter von Meitinger zu Engelsheimb und St. Valentin;
- Maria Clotilde (Torino, 11 febbraio 1906 - Trento, 6 gennaio 1963), sposò Ambrogio De Vigili di Mezzolombardo;
- Gabriella (Torino, 28 dicembre 1907 - Merano, 19 giugno 1992), sposò nel 1935 Francesco Muscolino;
- Emanuele Filiberto (Torino, 27 agosto 1909 - Milano, 13 aprile 2000), sposò nel 1951 Ines Ganapini;
- Umberto Leopoldo (Nizza, 22 marzo 1912 - 4 dicembre 1982), sposò nel 1941 Raffaella Zeppieri;
- Vittorio Emanuele (Nizza, 2 ottobre 1913 - Bolzano, 9 febbraio 1972), sposò nel 1936 Dorotea Apollonio.
Giuseppe Maria Emanuele Filiberto, si trasferì a Quarazze in Alto Adige a metà degli anni venti, con incarico ispettivo ed appannaggio nell'Opera Nazionale Combattenti. Rimase in Alto Adige fino alla morte, avvenuta a Merano il 28 maggio 1933.[3]
Il titolo di Conte Villafranca Soissons venne ereditato dal figlio primogenito Eugenio Giuseppe.
Ascendenza
Note
- ^ Savoy 5
- ^ Waldimaro Fiorentino, Alto Adige e Savoia, Bolzano, Edizioni Catinaccio, 2007, p. 101.
- ^ Waldimaro Fiorentino, Alto Adige e Savoia, Edizione Catinaccio Bolzano, 2007, pp. 111-114.
Voci correlate
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