Figlio di Antonio, commesso di negozio e di Adelaide Frigerio, frequenta nel 1887 la scuola del nudo a Brescia, poi i corsi di scultura a Brera, dopo essersi aggiudicato la pensione biennale del Legato Brozzoni.
Partecipa, assieme ai maggiori artisti del tempo, alla Triennale di Brera nel 1891, a quella di Torino nel 1896 e ai principali concorsi dell'epoca. Nel 1909 vince il Premio Fumagalli a Milano.
Per alcuni anni si trasferisce a Roma e, in triade con Ettore Ximenes e Davide Calandra, partecipa al concorso per la realizzazione delle statue del Palazzo di Giustizia della città.
Il suo stile è definito verista, scapigliato. Artista di acuta sensibilità sociale. Nelle sue opere (collezioni private) è spesso presente la denuncia delle condizioni degli emarginati e la sua ribellione verso la società.
Personalità poliedrica, aperta ad ogni sperimentazione. Otterrà la registrazione, nel 1912, del brevetto per paracadute e successivamente della torpediniera paracadute, presenta inoltre il progetto per la barca inaffondabile e lo studio per l'utilizzo delle onde marine.
Il 27 febbraio 1922, forse per la sua inesausta ricerca della perfezione artistica e per le precarie condizioni economiche, si suicida gettandosi sotto un carro di farina in movimento.