La falla di Gödel (in ingleseGödel's loophole) è una presunta "contraddizione interna" nella Costituzione degli Stati Uniti che il logico austro-americano Kurt Gödel postulò nel 1947. La falla consentirebbe di trasformare legalmente la democrazia americana in una dittatura.
Gödel parlò al suo amico Oskar Morgenstern dell'esistenza del difetto e Morgenstern ne parlò all'epoca ad Albert Einstein, ma Morgenstern, nel suo ricordo dell'episodio nel 1971, non menzionò mai il problema esatto come lo vedeva Gödel. Ciò ha portato a speculazioni sulla natura precisa di quella che è stata chiamata "la falla di Gödel".
Storia
Quando Gödel stava studiando per sostenere il test per la cittadinanza americana nel 1947, si imbatté in quella che descrisse come una "contraddizione interna" nella Costituzione degli Stati Uniti. A quel tempo frequentava l'Institute for Advanced Study di Princeton, nel New Jersey, dove era buon amico di Albert Einstein e Oskar Morgenstern. Gödel parlò a Morgenstern del difetto della costituzione che, secondo lui, avrebbe consentito agli Stati Uniti di diventare legalmente uno stato fascista. Morgenstern cercò di convincere Gödel che ciò era molto improbabile che accadesse, ma Gödel rimase molto preoccupato: austriaco di nascita, fuggì dalla Germania nazista dopo l'Anschluss. Morgenstern ebbe diverse discussioni con Gödel riguardo alle sue preoccupazioni e ne parlò anche a Einstein.[1][2]
Quando, alcuni mesi dopo, arrivò la data dell'esame, Gödel veniva portato al tribunale di Trenton, sempre nel New Jersey, da Morgenstern ed Einstein, che dovevano essere suoi testimoni. Entrambi avevano già sostenuto il test di cittadinanza ed erano diventati cittadini statunitensi naturalizzati. Ad un certo punto durante il viaggio, Einstein, sul sedile anteriore dell'automobile, si rivolse a Gödel sul sedile posteriore e chiese, conoscendo le preoccupazioni di Gödel:
Ora, Gödel, sei davvero ben preparato per questo esame?
Secondo Morgenstern, lo scopo di Einstein nel chiedere questo era quello di innervosire Gödel, la cui reazione lo divertì.[1][2] In tribunale, i testimoni normalmente rimanevano fuori dalla stanza durante un esame di cittadinanza, ma poiché Einstein, una celebrità, era coinvolto, e poiché il giudice, Phillip Forman, aveva prestato giuramento di cittadinanza a Einstein, tutti e tre gli uomini furono invitati a presentarsi. Durante l'esame, Forman chiese a Gödel la storia del governo austriaco, al che rispose:
[Il governo] era repubblicano, ma la costituzione era tale [talmente fallace, n.d.t.] che alla fine diventò dittatoriale.
Il giudice commentò che ciò non poteva accadere negli Stati Uniti e Gödel rispose "Oh, sì, posso provarlo", ma il giudice rifiutò di approfondire la questione.[1][2][3]
Teorie sulla falla
Poiché l'esatta natura della "falla di Gödel" non è mai stata rivelata al pubblico, non si sa esattamente cosa sia.
In un articolo del 2012 dal titolo Gödel's Loophole, F. E. Guerra-Pujol,[4] autore di questo, ipotizza che il problema coinvolga l'Articolo V, che descrive il processo attraverso il quale la Costituzione può essere modificata. La falla è che le procedure dell'Articolo V possono essere applicate all'articolo stesso. Quindi, anche se la modifica della Costituzione è complessa e macchinosa da realizzare, una volta modificato l’Articolo V, il passo successivo di modifica costituzionale, governativa o giudiziaria, in tal senso, sarà più facile, e quello successivo pure, creando un circolo che porterebbe ad un imponente totalitarismo.[1][5][6]
^Dawson, John W. (1997) Logical Dilemmas: The Life and Work of Kurt Gödel Wellesley, Massachusetts: AK Peters. pp. 179–180
^ Enrique Guerra-Pujol, Godel's Loophole (abstract), in Research Gate.
^ F. E. Guerra-Pujol, Gödel's Loophole, in Capital University Law Review, vol. 41, 2013, pp. 637–673. URL consultato il 20 gennaio 2022. Ospitato su SSRN.