Figlio dell'attrice Mercedes Menolesi detta Diavolina,[1] e non legato da parentela alla famiglia nobiliare dei Visconti, dalla metà degli anni quaranta fino alla fine degli anni cinquanta Fanfulla fu un celebre comico del teatro di varietà, acclamato per il suo stile ora brillante ora sornione. Celebri erano i suoi cambi d'abito tra una scena e l'altra: abiti sempre sgargianti, particolari e di diverso colore.
L'anno seguente, sempre con Fellini, avrebbe girato il film televisivo I clowns: fu proprio durante le riprese che emersero sospetti sul fatto che soffrisse di cuore, poiché spesso visibilmente affaticato. Tuttavia il comico non rivelò a nessuno i suoi problemi di salute. Il finale del film, caratterizzato da uno splendido e struggente assolo di tromba (stesso strumento protagonista in "La strada"), suonato in occasione di un finto funerale di un clown,[2] fu purtroppo il preludio a quello vero dell'attore: il 5 gennaio 1971, subito dopo le riprese, morì d'infarto a soli 57 anni in un albergo di Bologna, mentre era in tournée con la sua compagnia di avanspettacolo. È sepolto nel cimitero romano del Verano.
Citazioni
Nel film Polvere di stelle (1973) di e con Alberto Sordi, ambientato durante la seconda guerra mondiale, l'attore viene omaggiato in apertura: è visibile, infatti, una locandina con il suo volto e nome all'ingresso di un teatro, che pubblicizzava uno dei suoi numerosi spettacoli.