Fu organista a Scandolara Ravara, Soresina, Cremona e Sissa. A Sissa venne arrestato per avere rubato il cesto delle offerte dalla chiesa.[1] Dopo un periodo di detenzione e una condanna all'esilio, venne graziato e ricominciò l'attività di organista ad Asola.[2] In seguito si stabilì a Busseto, dove fu maestro di cappella, insegnante di musica e direttore dell'Orchestra Filarmonica che aveva sede nella casa di Antonio Barezzi.[1]
Fu autore di alcune opere liriche, tutte rappresentate a Busseto, di cui scrisse personalmente i libretti.[3] Compose inoltre molta musica sacra (comprendente un Ave Maris stella, un Requiem che fu eseguito ai suoi funerali[2], messe, inni, salmi e mottetti), musica da camera e sinfonica (tra cui la sinfonia in do maggiore per l'opera La clemenza di Cesare, pubblicata nel 1941 come La clemenza di Tito[2][1]).
Tra le sue composizioni, le più interessanti sono quelle sacre e strumentali, in cui Provesi mette in mostra «vigore ritmico e melodico»[1], mentre le opere sono poco significative.
Provesi è ricordato in particolare per essere stato «il più importante»[3] tra i primi insegnanti di musica di Giuseppe Verdi. Ebbe tra i suoi allievi anche Margherita Barezzi, la futura prima moglie di Verdi.[2]
Opere
La clemenza di Cesare, dramma serio
Una difficile persuasione, farsa in due atti
Eurisio e Camilla, ossia La costanza alla prova, melodramma semiserio in due atti
Pigmalione, melodramma
Le nozze campestri, farsa
L'ebreo di Livonia, farsa
Note
^abcdMontemorra Marvin, New Grove Dictionary of Music and Musicians
^abcdPROVESI Ferdinando, compositore, in Dizionario dei musicisti del ducato di Parma e Piacenza