Fu sempre estremamente critico nei confronti della politica finanziaria ed economica prevalente nei confronti del Terzo Mondo, come veniva chiamato all'epoca. A suo avviso, essa teneva troppo poco conto dell'originalità, della cultura e delle circostanze concrete dei paesi interessati ed era troppo concentrata sulla crescita quantitativa, troppo "occidentale" e troppo concentrata sugli interessi dei ricchi paesi industrializzati.
Biografia
Nacque nel 1903 in una famiglia cattolica di commercianti di Lione.[2] Fece gli studi secondari presso i Padri Maristi a Lione, successivamente, studiò alla Facoltà di Giurisprudenza di Lione. Dopo essersi laureato in lettere nel 1924, difese il suo dottorato in giurisprudenza (tesi:Il problema del profitto)[3] sotto la direzione di René Gonnard (1874-1966). La ricerca comprendeva un gran numero di riferimenti austriaci, tedeschi e italiani, alimentati da un'importante corrispondenza. Nel 1928 fu nominato professore associato presso la Facoltà di Giurisprudenza di Lione. Grazie alla sua conoscenza degli scritti tedeschi e austriaci, fu incaricato dall'Associazione per la politica sociale, del contributo francese all'indagine internazionale sugli stipendi dei dipendenti pubblici, intrapresa nel 1932, che portò al suo lavoro pubblicato nel 1933: Gli stipendi dei dipendenti pubblici in Francia.[4] Con una prefazione del preside della Facoltà di Giurisprudenza di Parigi, Edgard Allix, questo lavoro offrì uno sguardo sulle prospettive parigine che gli si apriranno poco dopo.[5]