Gaetano Brundu (Cagliari, 5 maggio 1936[1] – Cagliari, 9 marzo 2015[2]) è stato un pittore italiano.
Biografia
Nato a Cagliari nel 1936, si è avvicinato da autodidatta al mondo della pittura a fine anni cinquanta, entrando a far parte del collettivo "Studio 58"[3] e avvicinando docenti di storia dell'arte dell'ateneo cagliaritano quali Corrado Maltese e Gillo Dorfles. La sua prima personale è del 1959, quando espone alla Biblioteca Universitaria di Cagliari i suoi "sacchi tagliati"[4] ispirati alle opere di Burri ma con forti influenze dello spazialismo di Lucio Fontana.[5]. Fra il 1965 e il 1967 si trasferí a Parigi, dove arricchì la sua produzione pittorica con influenze "pop"[3] ed espose le sue opere al Centre Culturel International, Maison de l’Allemagne e Maison Internationale[6].
Dopo essere tornato a Cagliari continuò la sua ricerca pittorica approfondendo lo studio e l'interesse per il colore, uniti al "taglio della tela", ed elaborò il segno del "baffo del leone" che divenne il marchio delle sue opere[5].In questo periodo realizzò, tra l'altro, illustrazioni per libri, come quelle della raccolta di racconti Sardonica di Giulio Angioni (Edes 1983) e diversi grandi murales a Monastir, Selargius e soprattutto a Settimo San Pietro (1979), con altri muralisti quali Rosanna Rossi, Tonino Casula e diversi altri[4]. Negli ultimi anni della carriera si dedicò anche alla modifica digitale di immagini e fotografie.
Gaetano Brundu nei musei
Note
Collegamenti esterni