Gaetano Stammati (Napoli, 4 ottobre 1908 – Roma, 11 febbraio 2002) è stato un politico e dirigente pubblico italiano.
Biografia
Figlio primogenito di una famiglia numerosa, nonostante la precoce morte del padre, consegue la laurea in Giurisprudenza nel 1930 e supera poco dopo il concorso per entrare nella pubblica amministrazione. A partire dal dopoguerra assume incarichi di grosso rilievo: direttore generale e più volte capo di gabinetto[1],e, a partire dal 1962, direttore generale del ministero del Tesoro,[2] e quindi consigliere d'amministrazione dell'IRI.[3]
Nel 1967 è nominato Ragioniere Generale dello Stato, carica ricoperta fino al 1972, anno in cui assume la presidenza della Banca Commerciale Italiana.[4]
Fu professore incaricato di politica economica alla facoltà di Statistica dell'università La Sapienza di Roma.
Schierato politicamente con la Democrazia Cristiana, alla quale però non si iscrisse mai, preferendo restare indipendente, è nominato Ministro delle finanze nel governo Moro V. Eletto senatore come indipendente per la Dc nel 1976 e confermato nel 1979, ricoprì la carica di Ministro del tesoro nel governo Andreotti III, di Ministro dei lavori pubblici nel governo Andreotti IV e di Ministro per il commercio con l'estero nel governo Andreotti V e nel governo Cossiga I fino al 1980.
Il 20 maggio 1981 il nome di Stammati compare nella lista dei 962 iscritti alla loggia massonica P2 di Licio Gelli.[5] Da quel momento si ritira dalla vita politica.
Note
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