Eletto deputato per la nobiltà di Caen agli Stati generali del 1789, si unì al Terzo Stato, di cui adottò parzialmente i nuovi principi. Giocò un ruolo importante nella riorganizzazione dell'esercito.
Richiamato nell'esercito allo scoppio delle ostilità, fu nominato comandante della piazzaforte di Thionville, la prima città che i prussiani comandati dal principe di Hohenlohe assediarono: attaccata il 24 agosto 1792, la città resistette per due mesi, e al duca di Brunswick che cercava di corromperlo con l'offerta di un milione di franchi, rispose: «Accetto il milione, se consentite a passare prima davanti a un notaio».[1]
Dopo aver rifiutato il Ministero della guerra Wimpffen ricevette il comando dell'Armata costiera di Cherbourg, incaricata della difesa delle coste contro una eventuale invasione britannica.
Molti deputati della Gironda si erano rifugiati a Caen ed una coalizione si era formata fra otto dipartimenti, cinque della Bretagna e tre della Normandia: la Convenzione inviò Prieur-Duvernois e Romme in Calvados. Wimpffen li fece arrestare e recludere nel castello di Caen.
Messo in stato d'accusa rispose con un proclama in cui diceva: «I malvagi vi diranno: Félix Wimpffen marcia contro Parigi; non credeteci: io marcio verso Parigi, per Parigi, e per la salvezza della Repubblica, una e indivisibile».
Ciononostante gli abitanti del Calvados, dopo aver mostrato entusiasmo per la causa dei Girondini, poco a poco iniziarono a raffreddarsi per paura di una rinascita realista. Wimpffen poteva contare su appena otto battaglioni con ben pochi volontari, e fu obbligato a richiamare dalla Bretagna cinque o seicento uomini. Condotto dal realista Puisaye contro le truppe della Convenzione, il piccolo esercito fu disperso a Pacy-sur-Eure senza nemmeno entrare in combattimento, nella battaglia di Brécourt, la cosiddetta "battaglia senza lacrime".
Wimpffen tentò allora di fortificare Caen e di battere moneta. In un incontro che ebbe coi Girondini propose, secondo Louvet, al fine di ottenere uomini ed armi, di negoziare con la Gran Bretagna; opponendosi i Girondini con veemenza a tale proposta, cercò di radunare a Lisieux i resti degli insorti. La Convenzione allora mise una taglia sulla sua testa e si trovò abbandonato dalle sue truppe. Dopo essere tornato a Caen, sentendo che la lotta era divenuta impossibile si recò segretamente a Bayeux dove rimase nascosto e riuscì a sottrarsi alle ricerche dei suoi nemici fuggendo in Inghilterra.
È l'autore del Manuel de Xépholius (Parigi, 1788, in-8º), pubblicato in forma anonima e tirato in soli cento esemplari, e delle Mémoires pour l'histoire de la révolution.
Note
^Fra gli espatriati francesi che combattevano al fianco dei prussiani, davanti a Thionville era presente il giovane François-René de Chateaubriand che alcuni anni più tardi rievocò la vicenda nelle sue Memorie d'oltretomba.