Il ghiaccio superionico o acqua superionica è una fase dell'acqua la cui esistenza è stata teorizzata nel 1999 da SISSA “Abdus Salam” International Centre for Theoretical Physics (ICTP) di Trieste[1]; essa si viene a creare sotto una forte pressione (2 GPa) e temperatura (4700 °C) ed ha la proprietà di essere sia liquida che solida[2][3][4][5].
La conferma sperimentale della sua esistenza si è avuta nel 2019 ai laboratori Laser Energetics di Brighton (Stato di New York, Stati Uniti)[6].
Descrizione
A differenza delle altre forme di ghiaccio scoperte in precedenza, che mantenevano le molecole d'acqua integre, in questa fase gli atomi di ossigeno formano un reticolo a celle cubiche mentre gli atomi di idrogeno scorrono liberamente all'interno di esso come un fluido[6]. Questa sua conformazione ha portato gli scienziati ad interrogarsi sul fatto che possa essere considerato un nuovo stato della materia o solo un'altra forma di ghiaccio: la numero XVIII[6].
Presenza in natura
Secondo i ricercatori questa fase sarebbe molto abbondante nell'universo e, in particolare nel sistema solare, potrebbe essere la forma d'acqua più presente, potendosi trovare all'interno di Urano e Nettuno a circa 8 000 km di profondità sebbene al loro interno vi siano altri elementi e ancora non si sa come questa fase dell'acqua possa interagire con essi[6][7][8].