L'esordio sul grande schermo arriva agli inizi degli anni cinquanta con piccole parti in molte commedie. Spalla di lusso e valente caratterista,[1] nella sua carriera quasi cinquantennale partecipa a circa sessanta film, spesso con interpretazioni di notevole spessore (vanno ricordate le partecipazioni a film di Fellini, Germi, Bevilacqua, Vittorio De Sica, Comencini e Luciano Salce). Reder fu anche doppiatore e direttore del doppiaggio. Coniugato con Franca Rivoltella, nell'ottobre 1961 ha un figlio, Emilio,[2] anche lui si è dedicato al doppiaggio come direttore di serie TV e cartoni animati (tra cui Leone il cane fifone e Ovino va in città); muore il 30 settembre del 2024.[3]
Reder è stato interprete televisivo di originali e divertenti telefilm, varietà: fra essi Le avventure di Laura Storm (1966, episodio A carte scoperte), a fianco di Lauretta Masiero. In una puntata di Scala reale, programma televisivo della Rai del 1966, si può notare Gigi Reder, nella parte di uno scolaro, dietro a Gaetano Pappagone (interpretato da Peppino De Filippo).[4] Interprete di sketch memorabili (ancora con Paolo Villaggio, nel ruolo del geometra Borioli, con la saga incentrata sul personaggio di Giandomenico Fracchia), negli ultimi anni di carriera era tornato a teatro, lavorando tra gli altri con Barbara Bouchet.
Politica
In occasione delle elezioni del 1987 fece uno spot per la campagna elettorale del PSDI, interpretò la parte di un elettore che, all'interno della cabina elettorale, guarda la scheda e ragiona sul voto da esprimere. Attaccando a uno a uno gli altri partiti giunge alla conclusione che l'unico voto possibile è quello socialdemocratico affermando: "Gli unici con un po' di buonsenso mi sembrano i socialdemocratici!".[5] Casualmente, anche Paolo Villaggio si candidò in quelle elezioni, per Democrazia Proletaria.[6]
Paolo Villaggio, compagno di tanti successi, comunicò per primo la notizia alla stampa pronunciando queste parole:
«Muore una parte della mia vita. Era un grande attore, che aveva recitato anche con Fellini, ma la gente ormai lo identificava col suo personaggio. Tutti quelli che mi hanno chiamato mi hanno detto: "È morto Filini". Con me era come Peppino De Filippo con Totò: spesso faceva ridere più di me.»
Aria paesana di Peppino De Filippo, regia di Peppino De Filippo e Marcella Curti Gialdino, trasmessa il 4 settembre 1960 sul Programma Nazionale
Pranziamo insieme di Peppino De Filippo, regia di Peppino De Filippo e Marcella Curti Gialdino, trasmessa il 4 settembre 1960 sul Programma Nazionale
…Ma c’è papà di Peppino e Titina De Filippo, regia di Peppino De Filippo e Marcella Curti Gialdino, trasmessa l'11 settembre 1960 sul Programma Nazionale
Il ramoscello d'olivo di Peppino De Filippo, regia di Peppino De Filippo e Marcella Curti Gialdino, trasmessa il 18 settembre 1960 sul Programma Nazionale
Quale onore! di Peppino De Filippo, regia di Peppino De Filippo e di Romolo Siena, trasmessa il 22 aprile 1962 sul Programma Nazionale
L'ospite gradito di Peppino De Filippo, regia di Peppino De Filippo e di Romolo Siena, trasmessa il 29 aprile 1962 sul Programma Nazionale
Un pomeriggio intellettuale di Peppino De Filippo, regia di Peppino De Filippo e di Romolo Siena, trasmesso il 6 maggio 1962 sul Programma Nazionale
Quel figuri di tanti anni fa... di Eduardo De Filippo, regia di Peppino De Filippo e di Romolo Siena, trasmessa il 6 maggio 1962 sul Programma Nazionale
Quaranta… ma non li dimostra di Peppino e Titina De Filippo, regia di Peppino De Filippo in due tempi di Romolo Siena, trasmessa il 20 maggio 1962 sul Programma Nazionale
Le metamorfosi di un suonatore ambulante, adatt. Peppino De Filippo, regia di Romolo Siena, trasmessa il 22 agosto 1972 sul Secondo Programma
Pascariello surdato cungedato («creduto vedova e nutriccia de 'na criatura»), regia di Antonio Calenda, trasmessa l'11 luglio 1974 sul Programma Nazionale