Il suo lavoro più noto è The precariat - the new dangerous class, pubblicato nel 2011. Nel saggio, Standing rimprovera alla globalizzazione di aver precipitato sempre più individui nella dimensione del precariato, che egli analizza come una nuova classe sociale emergente[5] Secondo Standing, il precariato non individua solo la sofferenza derivante dall'incertezza del posto di lavoro ma anche un'insicurezza nella stessa identità e l'impossibilità di esercitare un controllo sul tempo, effetti derivanti, non da ultimo, da politiche sociali di workfare.
Guy Standing richiama i politici alla necessità di mettere in campo ambiziose riforme sociali e politiche che vadano in direzione del riconoscimento del diritto alla sicurezza finanziaria. Sostiene che l'introduzione di un reddito minimo garantito sarebbe un passo importante verso un nuovo approccio[7].
Egli prevede che, in mancanza di decisioni coraggiose e incisive su questi temi, le società andranno incontro a ondate di violenza e di collera[8], e all'emergere di istanze populistiche o intolleranti e a partiti di estrema destra[9].