Nata verso l'inizio del VI secolo[2], Gwen era una delle figlie di Budic II (anche detto Emyr Llydaw), re di Bretagna. Si sposò con san Fracan (o Fragan)[1], un cugino di re Cador di Dumnonia, da cui ebbe i santi Wethnoc (o Guetnoco), Iacob o (Giacuto) e Winwaloe (o Vinvaleo)[1][2]. Da questo deriva inoltre anche la leggenda secondo cui avrebbe avuto tre seni[2], con cui appare nelle iconografie.
Per scampare a una pestilenza (o secondo altre fonti per fuggire ai romani[1]), assieme al marito e ai figli attraversò la Manica e si stabilì a Ploufragan[2]. Qui da Fracan ebbe una figlia, Chreirbia[2], ed evangelizzò la Bretagna[1].
Dopo la morte di Fracan, Gwen sposò il bretone Eneas Ledewig, da cui ebbe un quinto figlio, san Cadfan[2]. Venne rapita due volte da piratianglosassoni e portata in Inghilterra, ma fuggì entrambe le volte ritornando in Bretagna attraversando il Canale - si dice - a piedi[2]. Negli ultimi anni di vita si ritirò a Whitchurch Canonicorum, nel Dorset, dove visse da eremita fino a che i sassoni non la scovarono e uccisero verso la metà del VI secolo[2]. Un santuario a lei dedicato è situato in una chiesa costruita sopra la sua tomba, e fu uno dei due soli santuari a sopravvivere alla Riforma Protestante[2]. Altre fonti, comunque, identificano la donna vissuta qui non con Gwen Teirbron, ma con un'eremita uccisa dai danesi nel IX secolo[3].
Nome e culto
Il nome Gwen è la forma femminile di Gwyn, che significa "bianco" o "puro"; i nomi alternativi sono quindi traduzioni letterali del suo nome originale. Teir e bron derivano dalla radici proto-celtiche*tisres, "tre" e *brunda, "seno", in riferimento alla leggenda secondo cui la santa avrebbe avuto tre seni[2].